Potrebbe esserci uno spiraglio di speranza, un colpo di scena, sul caso di Alferdo Cospito. La Procura generale della Cassazione si schiera al fianco della difesa e chiede l’annullamento della decisione del tribunale di sorveglianza che a dicembre ha confermato il “carcere duro” per l’anarchico detenuto dal 2012 e in sciopero della fame da 115 giorni. Da ieri l’anarchico è ricoverato all’Ospedale San Paolo “in maniera preventiva” per le drammatiche condizioni di salute in cui versa. E’ questa l’indiscrezione comparsa su alcuni giornali e che potrebbe cambiare tutto nel giro di pochi giorni.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nella requisitoria depositata in vista dell’udienza fissata per il prossimo 24 febbraio, la massima rappresentanza dell’accusa considera la decisione del ministro Carlo Nordio di lasciare Cospito al 41 bis da rivedere. La Stampa scrive che la procura generale riterrebbe il 41 bis a Cospito superato dagli eventi e che la richiesta di revocarlo è contenuta nel testo della requisitoria depositato martedì scorso. Venerdì il Guardasigilli ha confermato la necessità del “carcere duro” per l’anarchico respingendo la nuova istanza dell’Avvocato Flavio Rossi Albertini. Non ha voluto sentir ragioni, nemmeno l’ipotesi alternativa proposta dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo di “declassificare” il regime di detenzione in quello di “alta sicurezza”.

La pubblica accusa avrebbe dunque chiesto di rivedere la decisione considerando mal motivato il verdetto con il quale i giudici di sorveglianza avevano rigettato una precedente richiesta del difensore di Cospito di togliere all’anarchico il regime detentivo riservato solo a esponenti della criminalità organizzata e a tre brigatisti. Ma all’udienza della Cassazione che potrebbe cambiare l’esito di questa storia mancano ancora 10 giorni. Un tempo lunghissimo se si considerano le precarie condizioni di salute dell’anarchico che giusto poche ore fa è stato trasferito in ospedale. Un ricovero ospedaliero reso necessario in quanto, oltre al cibo, si rifiuta di assumere anche gli integratori. A stabilire il trasferimento in una delle camere riservate ai detenuti in 41 bis dell’ospedale sono stati i medici dopo averlo visitato.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, Alfredo Cospito pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali. E’ quanto ha riferito il medico di parte all’avvocato Flavio Rossi Albertini dopo la visita effettuata in carcere oggi a Opera. L’anarchico, in base a quanto aggiunge il medico, “è determinato ad andare avanti con la protesta. E’ lucido e cammina sulle proprie gambe”. Il consulente ha definito le condizioni “serie”. “I parametri tengono ma basta poco perchè la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme” preventivo, ha aggiunto.

A questo punto i giudici hanno tre possibilità: annullare definitivamente il decreto ministeriale che impone il 41 bis a Cospito; annullare con rinvio al tribunale di sorveglianza affinché prenda una nuova decisione o comunque la motivi in maniera diversa; rigettare il ricorso contro le motivazioni esposte dalla difesa e, a questo punto, anche dall’accusa. In questo scenario il ministro può decidere di intervenire in ogni momento. Una situazione dunque che attualmente cambia anche nel giro di poche ore, come è accaduto nella rocambolesca giornata di sabato 11 febbraio mentre in piazza a Milano scendevano gli anarchici a sostegno di Cospito.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.