“Do quasi per scontato che Cospito muoia, ma è possibile che nel 2024 un anarchico possa morire in carcere?”. Sono le parole di Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 110 giorni per protestare contro il 41bis. E’ passato dal pesare 115 chili a 70,5 chili stando all’ultima relazione sanitaria del 7 febbraio scorso. L’avvocato riporta anche alcune parole riferite dallo stesso Cospito dopo la decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di rigettare la richiesta di revoca del carcere duro. “Hanno deciso di tumularmi dentro questo sarcofago di cemento” le parole affidate dell’anarchico, recluso nel carcere milanese di Opera, ad Albertini. “Me lo aspettavo” ha poi aggiunto Cospito in merito alla decisione di Nordio.

Legale che, in una conferenza stampa alla Camera, ribadisce l’unica strada percorribile: “Sospenderà lo sciopero della fame solo quando sarà revocato il 41bis” e non se si avvierà semplicemente un dibattito parlamentare sul regime di carcere duro. “Non è uno sciopero della fame per finta, non è una simulazione” ricorda che aggiunge: “Per quello che ha sempre dichiarato, non accetterebbe una sospensione o un provvedimento temporaneo, anche i domiciliari per poi avere la prospettiva di ritornare al 41 bis”.

“Il 24 febbraio si pronuncerà la Cassazione sul nostro ricorso ma tutto, dalla narrazione del pericolo al ‘partito della fermezza’, fa propendere per il peggio” ha aggiunto il legale. “Faremo ricorso sul provvedimento del ministro della giustizia, ma siamo consapevoli che sarà uno strumento spuntato”. Escludo che Alfredo Cospito possa rivolgersi a Mattarella o al Santo Padre“. Albertini chiarisce poi che l’obiettivo di Cospito è quello di “sollevare l’attenzione su 41 bis, che riguarda tutti i detenuti”, per cui “è strumentale affermare che ci sia connivenza tra mafia e anarchici, tutto va calato nella condizione in cui si trova Cospito”.

Uno sciopero della fame che proseguirà a oltranza. “Siamo pronti a dare battaglia” contro l’eventuale decisione di alimentare forzatamente Cospito perché “è stato chiaro e sarebbe irrispettoso alimentarlo artatamente. Lui ha lasciato disposizioni precise e lo ha fatto in condizione di perfetta lucidità. Una volontà che non possono violentare”.

LE ‘RAGIONI’ DI NORDIO – Nel provvedimento con cui ha rigettato la richiesta di revoca del 41bis, il ministro della Giustizia Nordio scrive che resta “immutata la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti”. Secondo il Guardasigilli,  “i profili di pericolosità correlati al ruolo associativo di Alfredo Cospito (al di là della sua partecipazione di tipo concorsuale negli specifici episodi illeciti) risultano confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato da parte di gruppi anarco insurrezionalisti”.

“Gli elementi addotti a sostegno della richiesta di revoca anticipata del regime carcerario differenziato previsto dall’art. 41 bis applicato nei confronti del detenuto non sono dotati della necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di tale regime e risultano, in realtà, di valenza neutra” aggiunge Nordio.

NORDIO: “LUI SI E’ PROCURATO STATO SALUTE PRECARIO” – “Alfredo Cospito è passato “da kg 115 a kg 70,500″ e nell’ultima relazione sanitaria estesa il 7 febbraio 2023″ viene definito ‘sveglio, lucido, orientato, condizioni generali attualmente discrete, stabili, giunge in ambulatorio deambulando autonomamente’. Ne consegue che si è in presenza non già di una persona affetta da· una patologia cronica invalidante ma di un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato dì salute precario per finalità ideologiche” si legge ancora nel provvedimento con cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha rigettato l’istanza della difesa di Alfredo Cospito sulla sua permanenza al regime di 41bis.

 

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