Il ministro degli Esteri di Taipei: "Prepariamoci"
Alta tensione a Taiwan, dopo le manovre militari cinesi l’appello di Xi Jinping: “Addestrarsi a combattimenti veri”
Dopo tre giorni di esercitazioni aereo-navali cinesi intorno all’isola di Taiwan, Xi Jinping alza ulteriormente il livello della tensione. Il Presidente cinese ha lanciato un appello alle forze armate della Cina affinché “rafforzino l’addestramento in direzione di combattimenti veri”. Le dichiarazioni sono arrivate a Cctv in occasione di un’ispezione navale e dopo giorni in cui sono andate avanti manovre militari intorno all’isola, con simulazioni di attacchi di precisione.
Poco prima il ministro degli Esteri di Taipei Joseph aveva dichiarato alla Cnn che la Cina “sembra star provando a essere pronta a scatenare la guerra contro Taiwan e questo è inaccettabile, perché le controversie internazionali vanno risolte con mezzi pacifici, secondo la Carta delle Nazioni Unite”. Perciò aveva sostenuto che l’isola deve prepararsi anche se al tempo stesso “i leader cinesi ci penseranno due volte prima di decidere di usare la forza contro Taiwan”. Wu ha assicurato che gli arsenali taiwanesi sono ben forniti di armi per la difesa. “La Cina non può prescrivere come Taiwan faccia le sue amicizie. E la Cina non può dettare come i nostri amici vogliano aiutare Taiwan”.
Non è mai stato un mistero che Xi Jinping sogni l’unificazione con Taiwan almeno entro il 2049, quando cadrà il centenario dalla rivoluzione di Mao Zedong. L’intelligence degli Stati Uniti ritiene che il Presidente cinese abbia ordinato ai militari di esseri pronti all’invasione per il 2027. A provocare ulteriormente la posizione cinese è il “ribellismo” della Presidente taiwanese Tsai Ing-Wen e la sua “special relationship” con gli Stati Uniti. Pechino considera da sempre la questione taiwanese come un affare interno e Taiwan è esclusa dalle Nazioni Unite in virtù del principio “una sola Cina”.
Le operazioni aeronavali di accerchiamento sono andate avanti dall’8 al 10 aprile. Circa 200 voli di cacciabombardieri, la portaerei Shandong è stata utilizzata per la prima volta. Pechino ha annunciato lunedì la fine delle manovre. Una risposta alla visita della settimana scorsa a Los Angeles della presidente Tsa Ing-wen che ha incontrato anche lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy. Tsai ha visitato il Centroamerica, Guatemala e Belize, e gli Stati Uniti. “Attraverso questo viaggio, abbiamo nuovamente inviato un messaggio alla comunità internazionale che Taiwan è determinata a salvaguardare la libertà e la democrazia, cosa che ha ottenuto il riconoscimento e il sostegno dei nostri partner democratici”.
Le tensioni sono state alimentate anche dai segnali di chiusura dello spazio aereo a Nord di Taiwan. Secondo il ministero dei Trasporti di Taipei domenica 16 aprile “la Cina ha unilateralmente creato una No-Fly Zone in un’area in cui convergono molte rotte internazionali, per restringere i voli sulla base di ‘attività spaziali”. La No-Fly Zone durerà 27 minuti, dalle 9:30 alle 9:57. “Non lasceremo spazio ad alcuna forma di attività separatista di Taiwan”, ha assicurato Zhu Fenglian, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan, che fa capo al governo centrale, nel primo briefing dopo le manovre.
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