Una decisione che, nel suo piccolo, è comunque storica. Lunedì 22 marzo i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato infatti il primo sciopero nazionale di tutta la filiera di Amazon. Incroceranno le braccia per 24 ore tutti gli addetti agli hub e ai magazzini, quelli alla logistica e allo stoccaggio e i driver delle società in appalto, ovvero i corrieri che consegnano per Amazon.

Una decisione arrivata dopo che la trattativa tra azienda e sindacati sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello si è arenata: secondo fonti sindacali, riferisce l’Agi, a bloccare la trattativa in particolare le questioni riguardanti i turni e i carichi di lavoro, oltre alle normative su sicurezze a salute sul luogo di lavoro.

In una nota congiunta i sindacati come la trattativa con Assoespressi sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon “si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato tra le quali la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza”.

Per Cgil, Cisl e Uil “col suo comportamento inaccettabile di latitanza, Amazon manifesta l’indisponibilità cronica a un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole e alle tutele previste dal Ccnl Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e a un sistema di corrette relazioni sindacali”.

Il settore era già stato coinvolto da agitazioni locali: la principale era avvenuta il 24 novembre del 2017, quando si fermò il polo logistico di Piacenza, primo sciopero a coinvolgere il gigante dell’e-commerce, ma con la partecipazione dei soli “garantiti”.

In caso di alto livello di adesione, in teoria la ‘macchina’ di Amazon potrebbe “incepparsi”: il rischio è che tutte le operazione di Amazon in Italia possano essere rallentate o bloccate del tutto.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia