E’ stata arrestata questa mattina a Milano con l’accusa di terrorismo internazionale Bleona Tafallari, 19enne con doppia cittadinanza italiana e kosovara. La ragazza, che si era radicalizzata all’età di 16 anni, si era trasferita a Milano pochi mesi fa a casa del fratello.

“Leoni dei Balcani”

Secondo gli inquirenti, la giovane partecipava all’organizzazione chiamata ‘Leoni dei Balcani‘, che fa parte della più ampia associazione terroristica Stato Islamico. L’indagine, coordinata dal responsabile dell’Antiterrorismo milanese, Alberto Nobili, e dal pm Leonardo Lesti e condotta dalla polizia, è partita dopo una segnalazione dell’intelligence relativa al marito della ragazza, un 21enne kosovaro sposato a gennaio scorso in Germania, che era imparentato con Kujtim Fejzulai, l’attentatore che nel novembre dello scorso anno ha ucciso quattro persone a Vienna rivendicando l’attentato per l’ISIS.

Per gli inquirenti, come si legge nell’ordinanza del gip, la giovane svolgeva una funzione di proselitismo alla causa dell’Islam radicale nei confronti di ragazze kosovare anche minorenni. In particolare, lo scorso 24 febbraio, in una chat Telegram, la 19enne ha promesso a una interlocutrice di 16 anni,  con cui reciprocamente si appellava come ‘Leonessa’, che le avrebbe trovato come sposo un ‘Leone’, un militante dei gruppo radicalizzato, “con il quale morire da martire dopo un matrimonio ‘bagnato dal sangue dei miscredenti’“.

Attività di propaganda sui social

Dagli atti di indagine emerge che Bleona Tafallari effettuava una continua e incessante attività di propaganda delle ideologie delle organizzazioni terroristiche attraverso l’utilizzo dei social network (Whatsapp, Snapchat, Instagram e soprattutto Telegram), esaltando lo Stato Islamico in tutte le sue componenti. Non solo: secondo le indagini offriva regole di mutuo soccorso per le sorelle bisognose, come il reperimento di uno ‘sposo’ che abbia abbracciato la Jihad e possieda determinate caratteristiche fisiche oltre che qualità morali. La giovane inoltre si impegnava nel diffondere i proclami dello Stato islamico contenenti l’esaltazione degli sceicchi sunniti e delle azioni militari del Daesh nel mondo e inviti al martirio e al combattimento, così come celebrava gli autori di attentati come martiri e la denigrazione delle vittime indicate come ‘crociati’.

A rafforzare la tesi del pm, i materiali trovati nel cellulare della ragazza. La giovane donna aveva nel suo smartphone migliaia di immagini e video, alcuni dei quali creati dall’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico ‘Al Hayat Media Center’, che raffiguravano scene di combattimenti in teatri militari di guerra, esecuzioni sommarie di decapitazioni e incendi, immagini contenenti istruzioni su come poter fabbricare artigianalmente una bomba, scene di attacchi terroristici dei mujaheddin nelle città europee dei quali vengono esaltate le gesta.

Particolarmente allarmante appare il ritrovamento nei file salvati sul cellulare della 19enne, come alcuni Pdf contenenti testi in lingua inglese noti per essere strumento di propaganda dello Stato islamico e con esplicita finalità di auto-addestramento al compimento di azioni violente nei paesi occidentali, anche attraverso la realizzazione di ordigni artigianali. Tra questi anche “How to survive in the west”, “Hijrah to the Islamic State”, “Black Flags from the Islamic State”, nonché, in lingua italiana, “44 modi per sostenere il jihad”, scritto dall’Imam Anwar Al-Awlaki.

Nel suo cellulare è stato trovato anche un video in cui la giovane “realizza un anasheed”, un tipico canto religioso, nel quale con la sua voce inneggia al defunto sceicco capo dello Stato islamico Al – Baghdadi ed essa stessa si vota al martirio. “O Abu Bakr Baghdadi! O tormentatore dei nemici! O Abu Bakr Baghdadi! O tormentatore dei nemici! Le vergini del paradiso stanno chiamando. Iscrivimi da martire. Iscrivimi da martire“, è il testo del canto recitato dalla giovane.

Redazione

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