È stato arrestato a Genova il presunto responsabile dell’uccisione di un giovane cittadino albanese, un 26enne accoltellato nei pressi del Gazometro a Roma nel tardo pomeriggio del 23 luglio. Il fermato è un un giovane connazionale di 19 anni, incensurato e con regolare permesso di soggiorno. Il giovane, probabilmente sentendosi accerchiato, si è costituito nel pomeriggio di ieri ai carabinieri di Genova che, insieme alle Squadre Mobile di Genova e Roma e d’intesa con la locale autorità giudiziaria, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio.

La lite

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, ci sarebbe stata una lite per motivi legati ad affari illeciti tra i due albanesi, poi sfociata in una rissa a quattro tra connazionali, durante la quale la vittima è stata colpita con una coltellata alla schiena da un ragazzo arrivato per ultimo. Il 26enne, trasportato d’urgenza in ospedale, è morto poche ore dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Le operazioni della polizia

Dopo la lite i responsabili si sono dati alla fuga verso via dei Magazzini Generali, nel quartiere Ostiense di Roma, facendo perdere le loro tracce. Le testimonianze e le telecamere presenti sul luogo hanno permesso agli inquirenti di ricostruire la dinamica dei fatti e mettersi sulle tracce degli aggressori. I primi accertamenti esperiti dalle Volanti e dal Commissariato Colombo hanno portato alla casa in cui dimoravano i tre amici albanesi che si erano fronteggiati con gli altri due connazionali.

Successivamente il personale del Commissariato veniva affiancato da quello della Squadra Mobile per la ricerca dei fuggitivi e per la ricostruzione della corretta dinamica dell’accaduto al fine di comprendere i ruoli dei responsabili. Una volta compresi i ruoli di ognuno, grazie ad accertamenti  corroborati dai rilievi e sopralluoghi effettuati dalla Polizia Scientifica, con l’identificazione di quattro dei soggetti coinvolti, è stata avviata un’intensa attività di ricerca dei fuggitivi, conclusasi nel tardo pomeriggio del 24 luglio scorso, quando nella zona di Orte, nel Viterbese, sono state rilevate le tracce di appartenenti al gruppo opposto a quello del morto.

Giunti alla stazione ferroviaria di Orte, gli agenti della Mobile e del Commissariato hanno riconosciuto e fermato due ragazzi, responsabili della rissa, che stavano prendendo un treno diretto ad Ancona.

Portati presso gli uffici della Questura, i ragazzi con spontanee dichiarazioni, hanno spiegato la dinamica dei fatti, perfettamente collimante con la ricostruzione fatta dagli investigatori. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sempre informata sull’andamento investigativo, sono stati denunciati per rissa aggravata.

Andrea Lagatta