Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier sono i nuovi vincitori del premio Nobel per la Fisica del 2023. Ad annunciarlo l’Accademia reale svedese. La scelta è ricaduta sui tre ricercatori per i “metodi sperimentali che generano impulsi di luce ad attosecondi per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia”. In pratica i tre scienziati hanno dimostrato un modo per creare lampi di luce estremamente brevi, tanto da poter essere utilizzati per distinguere i movimenti o i cambi di energia degli elettroni. Gli attosecondi sono l’unità di misura della velocità degli elettroni all’interno di atomi e molecole. L’infinita piccolezza dell’unità è spiegata dallo stesso profilo del premio Nobel su X (la piattaforma che prima si chiamava Twitter): “Un attosecondo sta ad un secondo come un secondo sta all’età dell’universo”.

Gli esperimenti di Agostini, Krausz e L’Huillier, hanno di fatto dimostrato che gli impulsi ad attosecondi possono essere osservati e utilizzati in nuovi esperimenti. Impulsi che possono avere applicazioni anche in settori come l’elettronica e la medicina, soprattutto nella diagnostica. “Gli studi dei vincitori – spiega l’Accademia – hanno consentito di indagare su processi così rapidi che prima erano impossibili da seguire“. L’Huillier ha scoperto un nuovo effetto derivante dall’interazione della luce laser con gli atomi in un gas. Agostini e Krausz hanno dimostrato che questo effetto può essere utilizzato per creare impulsi di luce più brevi di quanto fosse possibile in precedenza.

Chi sono i nuovi premi Nobel

Agostini è uno scienziato francese, professore presso la Ohio State University di Columbus negli Stati Uniti dopo aver svolto un dottorato di ricerca presso l’università di Aix-Marsiglia, in Francia. Krausz è nato nel 1962 a Mór, in Ungheria. Ha svolto un dottorato di ricerca all’Università della Tecnologia di Vienna, in Austria e oggi è direttore dell’Istituto Max Planck di ottica quantistica, a Garching e professore alla Ludwig-Maximilians-Universitat di Monaco, in Germania. L’Huillier è nata invece nel 1958 a Parigi, in Francia ed è professoressa all’università di Lund, in Svezia.

La loro ricerca si è sviluppata negli anni. Era il 1987 quando L’Huillier scopre che un gran numero di diverse armoniche di luce sorgevano quando inviava luce laser a infrarossi attraverso un gas nobile. Ogni armonica è un’onda luminosa con un certo numero di oscillazioni complete per ogni oscillazione nella luce laser. La ricercatrice continua ad approfondire il fenomeno, aprendo la strada alle successive scoperte. Nel 2001, è Agostini che riesce a produrre una serie di tali impulsi luminosi uno dopo l’altro, ogni impulso è lungo solo 250 attosecondi. Allo stesso tempo, Ferenc Krausz stava lavorando a un diverso tipo di esperimento, in cui era in grado di isolare un singolo impulso luminoso che durava per 650 attosecondi. E oggi tutti e tre sono stati premiati come Nobel per la Fisica, dopo i Nobel per la Medicina assegnati ieri a Katalin Karikò e Drew Weissmann per le scoperte riguardo al vaccino anti-Covid.

Redazione

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