La mozione di sfiducia presentata un mese fa
Avvocati Napoli, la presidente sbaglia la pec e salta il Consiglio: è fuga dalla maggioranza
Una pec tardiva inviata dalla presidente Immacolata Troianiello fa slittare di un’altra settimana il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Succede anche questo nel piccolo parlamentino forense partenopeo dopo la mozione di sfiducia presentata da ben 17 consiglieri su 24. Il consiglio era convocato alle 15.30 di martedì 10 aprile. Peccato però che la pec inviata dalla stessa presidente, per “indifferibili argomenti da sottoporre al Consiglio”, non rispetta i termini per la convocazione dello stesso che inevitabilmente slitta alla prossima settimana.
In sintesi Troianiello prima convoca il consiglio classificandolo come “urgente” a causa di ragioni “gravi e indifferibili” poi è costretta ad annullarlo perché cristallizza, dopo la segnalazione di uno dei consiglieri, che la sua comunicazione non rispettava i tempi richiesti. Un rinvio, l’ennesimo, che arriva a quasi un mese dalla mozione di sfiducia presentata lo scorso 14 marzo e che certifica una vera e propria fuga dalla maggioranza di Troianiello (due terzi).
Nei giorni scorsi altri due consiglieri, il tesoriere Nathalie Mensitieri e l’avvocato Stefania Armiero, hanno inviato una pec di contestazione rispetto alla gestione Troianiello e nello specifico alla mancanza da oltre trenta giorni di sedute consiliari nel cui ambito poter discutere ed approvare delibere di esclusiva competenza del Consiglio, indispensabili per l’approvazione del bilancio.
In attesa del consiglio del prossimo 15 aprile, si va così delineando una nuova maggioranza, che fa capo al vicepresidente Carmine Foreste. Maggioranza pronta a chiedere in Consiglio un passo indietro all’attuale presidente, sostenuta ad oggi da appena quattro consiglieri. Il motivo sarebbe da ricercare nell’immobilismo attuale del Consiglio e nell’assenza di criteri democratici al suo stesso interno.
Troianiello, dal canto suo, in una lettera inviata al Riformista (giornale con cui ha spesso rifiutato di parlare nel corso dei mesi perché “impegnata in riunioni”) rivendica una lunga serie di iniziative che hanno segnato il primo anno del suo mandato. Un messaggio, e non una rettifica, arrivato dopo la pubblicazione di un articolo lo scorso 26 marzo dal titolo “Avvocati Napoli, dopo un anno cala il sipario sulla presidenza Troianiello? Mozione di sfiducia e nuovo Consiglio all’orizzonte“.
Secondo la presidente “se per un verso è vero che la scelta di convocare l’assemblea consiliare nelle forme dettagliatamente descritte nell’articolo de “Il Riformista” sia conseguenza dell’iniziativa assunta dai diciassette colleghi che hanno richiesto le mie dimissioni, è altrettanto vero che ho assunto tale scelta nella intima convinzione di fare gli interessi dell’intera classe forense, degli avvocati che avevano sostenuto i programmi della nostra coalizione – e non di quelle contrapposte – e, soprattutto, in forza del plebiscitario mandato ricevuto dal Consiglio in occasione della recente assemblea celebratasi alla fine dell’anno scorso, ottenuto anche con il convinto supporto degli stessi colleghi che oggi mi ritengono inadeguata a sostenere l’incarico presidenziale”.
Una precisazione arriva anche dal consigliere Sergio Longhi che smentisce le dichiarazioni rese da Troianiello relative a “presunti disordini” nella riunione di fine marzo: i lavori, sottolinea Longhi, si sono svolti “all’insegna di una normale dialettica, come si conviene all’istituzione che rappresentiamo”. Poi aggiunge “in qualità di consigliere anziano, mi sono limitato a tentare di illustrare una mozione d’ordine per l’anticipazione di un capo all’ordine del giorno e, segnatamente, per discutere la mozione di sfiducia presentata da ben 17 consiglieri (tra i quali il sottoscritto). Troianiello, pur con la pluridecennale esperienza maturata nelle istituzioni forensi, – conclude il consigliere Longhi – sembra dimenticare che il Consiglio è, per sua natura, luogo di confronto e di dibattito e, soprattutto, si ostina a non prendere atto della circostanza, ormai palese finanche all’opinione pubblica cittadina, che non gode più della fiducia del Consiglio, presupposto essenziale per potere legittimamente continuare a ricoprire la carica”.
La mozione di sfiducia presentata un mese fa è stata sottoscritta dagli avvocati Luigi Aprea, Dario Bellecca, Attilio Belloni, Loredana Capocelli, Gabriele Esposito, Roberta Foglia Manzillo, Carmine Foreste, Giuseppe Landolfo, Sergio Longhi, Alessandro Numis, Federica Mariottino, Manuela Palombi, Maria Prisco, Hillary Sedu, Alfredo Sorge, Antonio Valentino, Luca Zanchini.
© Riproduzione riservata