Sono 17 i Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, che hanno chiesto di mettere all’ordine del giorno la mozione di sfiducia del Presidente Troianiello e di nomina di un nuovo Presidente.

L’istanza sottoscritta dagli avvocati Luigi Aprea, Dario Bellecca, Attilio Belloni, Loredana Capocelli, Gabriele Esposito, Roberta Foglia Manzillo, Carmine Foreste, Giuseppe Landolfo, Sergio Longhi, Alessandro Numis, Federica Mariottino, Manuela Palombi, Maria Prisco, Hillary Sedu, Alfredo Sorge, Antonio Valentino, Luca Zanchini, rappresenta, secondo quanto riportato nel loro documento, un atto di responsabilità, una iniziativa dettata dalla indifferibile urgenza di rendere operosa ed accrescere l’attività dell’Ordine con la inclusione e partecipazione di tutti Consiglieri.

Sono, invece, 7 i consiglieri che, ad oggi, pare non abbiano ancora assunto una posizione.

Le ragioni del possibile cambio in corsa

Alla base della iniziativa emerge la “necessità di uno slancio ottenibile soltanto con un cambio della guida che appare non più rinviabile, che adotti un nuovo metodo di lavoro condiviso e maggiormente partecipativo, che consenta il raggiungimento degli obiettivi prefissati – oggi, purtroppo, quantomai lontani -, che sia in grado di affrontare e risolvere le notevoli criticità dell’Ente che oggi si registrano nei rapporti nazionali, distrettuali e locali, che argini il dilagante malumore, che faccia fronte alla disgregazione che si constata all’interno del Consiglio”.

Nella richiesta dei firmatari un invito al futuro Presidente ad essere la voce del Consiglio e non di sé stesso, a favorire l’attività di studio e programmazione nelle attività consiliari, a creare i presupposti ed a ricercare la collegialità e non il personalismo nelle decisioni, a lasciare il segno degli interventi del Consiglio nella società. Una tale iniziativa – la cui legittimità è stata sancita più volte dai Tribunali Amministrativi e dal Consiglio di Stato intervenuti sulla tematica – non cade, all’evidenza, come un fulmine a ciel sereno in quanto preannunciata da tempo alla presidente Troianiello con una serie di inviti a cambiare rotta – rimasti senza esito positivo – promananti dall’intero Consiglio.

Da ricordare, sul punto, che un anno fa l’avvocato Troianello era stata eletta da una maggioranza di 15 consiglieri, che ha avuto modo ben presto di formulare critiche alla gestione presidenziale, fino alla sottoscrizione della mozione da parte di 2/3 di quella stessa maggioranza, circostanza confermata da coloro che non l’avevano sostenuta in precedenza. Una gestione, in sostanza, criticata da una moltitudine di Consiglieri, da avvocati con storie politiche e percorsi professionali diversi, ma che sono tutti donne e uomini che vogliono il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli unito e con l’affermazione della sua centralità.

Foreste verso la presidenza, l’escamotage di Troianiello

Sedici avvocati che hanno individuato nel giovane, ma già dotato di specifica esperienza consiliare, Carmine Foreste, per garantire quell’equilibrio e quel dialogo di cui si avverte l’estremo ed urgente bisogno per una gestione fluida e dinamica, per un Consiglio che si apra all’esterno, al dialogo con la società, agli altri Fori, alle nuove frontiere, che tuteli esclusivamente gli interessi degli avvocati iscritti e rilanci l’Ordine degli Avvocati di Napoli.

E qui l’ultima trovata, la inedita convocazione da parte di Troianiello di una seduta di consiglio fiume, in programma giovedì 28 marzo, articolata in un centinaio di capi all’ordine del giorno, spalmati da fine marzo a luglio, non soltanto non ha precedenti nella storia, ma rappresenta, all’evidenza, un escamotage in pieno conflitto di interessi per discutere il più tardi possibile la mozione che la riguarda personalmente, ovvero la sua sfiducia.

Dunque, a fronte del regolamento interno del Consiglio, che prevede che tale mozione deve essere trattata alla prima seduta utile, la Presidente ha di fatto eluso tale disposizione, indicendo questa seduta “monstre” in cui viene indicata, in maniera elusiva, quale data di discussione della mozione di sfiducia, il mese di luglio!

E, a dimostrazione ulteriore, per disposizione della Presidente Troianiello, per l’incontro del 28 marzo i consiglieri non potranno intervenire in Consiglio, via i loro interventi e via anche le cosiddette varie ed eventuali, queste ultime eliminate insieme agli interventi dei vice presidenti fino a luglio. Le motivazioni addotte dalla Troianiello sono contraddette dalla circostanza che deliberare la mozione di sfiducia del Presidente non rallenta in alcun modo l’attività amministrativa dell’ordine, visto anche che l’approvazione del consuntivo avverrà a fine giugno come dalla stessa indicata.

Redazione

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