Una nota ufficiale e uno sfogo in radio sulla sua emittente. A 20 giorni dalle elezioni europee, Stefano Bandecchi è esploso e ha attaccato lo stato di “gravissima e antidemocratica censura” nei confronti suoi e del suo partito, Alternativa Popolare. Bandecchi si è rivolto sia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sia alla premier Giorgia Meloni.

Bandecchi contro la censura, la nota di Ap

Nella nota ufficiale, Bandecchi, insieme al presidente di Ap Paolo Alli, non ci stanno: “Continua la gravissima e antidemocratica censura nei confronti di Stefano Bandecchi e Alternativa Popolare – Ppe, è inaccettabile in uno Stato democratico e scriveremo oggi una lettera dettagliata all’unico vero garante della democrazia, il Presidente Mattarella“. “Come succede su quasi tutte le testate nazionali da mesi, oggi è stato il turno del maggiore quotidiano italiano, il Corriere della Sera, che ancora una volta ha pubblicato un articolo sulle liste partecipanti alle elezioni europee citando tutti i partiti tranne Alternativa Popolare – Ppe. Da settimane è noto che Ap è in campo in tutte le circoscrizioni, ma i media nazionali ci ignorano e ci oscurano. I sondaggisti non ci sondano e, se ci sondano, i giornali non pubblicano il dato rilevato su Ap”.

“Ciò che sta avvenendo, sulla scia del tentativo di estrometterci dalle elezioni, è violenta censura, un vero e proprio oscuramento, molto sospetto visto che tutti i media nazionali fanno a gara per nasconderci. Questa è democrazia? La libertà di stampa vale solo per i forti e potenti? Esiste una stampa libera dai diktat della politica? Faremo valere le nostre ragioni e i nostri diritti scrivendo all’unico vero garante della nostra democrazia, il Presidente Mattarella, e denunceremo a tutti gli enti preposti, a partire da AgCom, la vergognosa e preoccupante censura cui siamo regolarmente sottoposti”, concludono.

Bandecchi, lo sfogo in radio contro Meloni

Oltre al comunicato, Bandecchi stenta a trattenersi e interviene ai microfoni di Radio Cusano. “Ormai è palese che Alternativa popolare è stata tagliata fuori da tutti i giochi, cancellata dai media e mai entrata nei sondaggi. Una cosa gravissima, una schifezza voluta dai partiti di maggioranza, perché odiano Alternativa popolare”, dice il segretario di Ap, che avverte: “Meloni ci chieda scusa perché io sono stufo di essere emarginato e mi arrabbio. E io sono vendicativo e pericoloso”. Il sindaco di Terni aggiunge i dettagli della Pec inviata a Mattarella: “Per dirgli ‘scusi presidente, siamo in una nazione democratica, a suo avviso sono stati tutti informati che ci sono undici partiti nazionali presenti nelle cinque circoscrizioni o no?'”. Poi l’attacco a Meloni: “Se è davvero presidente degli italiani e ama il confronto, allora lo stimolasse. Oggi Meloni fa un comunicato a tutta la stampa per dire ‘non vi potete permettere democraticamente di tenere un partito fuori’. Pretendo che la Meloni chieda scusa“.

Redazione

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