Il podcast del direttore
Elezioni Europee, se i candidati pensano solo ai nomi: l’autolesionismo della prima fase di campagna elettorale

Siamo alle ultime ore prima delle presentazioni delle liste e la confusione tra nomi e cose sta raggiungendo livelli apicali. Di progetti per l’Europa non se ne parla proprio a prevalere è il dibattito sui nomi, anzi, sui soprannomi, a cui la Meloni ha dato il via chiedendo agli elettori di Fratelli d’Italia di scrivere sulla scheda ‘Giorgia’. Una richiesta di indubbia efficacia comunicativa, a cui tutti, ora, corrono dietro.
È forse una battuta quella di Vannacci, che potrebbe abbracciare la dicitura ‘Generale’, ma anche altri candidati starebbero pensando di aggiungere il nome di padri e parenti per raccogliere una parte più alta di consensi. Resta abbastanza imbarazzante l’autolesionismo di questo avvio di campagna elettorale: è come se tutti ammettessero di non avere nulla di serio da proporre, nessuno parla d’Europa e nessuno dà un segnale positivo all’elettorato. L’unica speranza è che dopo la presentazione delle liste i candidati dovranno inventarsi qualcosa da dire, chissà se ci riusciranno.
Il podcast VelaNews di martedì 30 aprile
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