Lo ha invocato a più riprese chiamandola “papà”, non fermandosi neanche di fronte all’intervento dei militari che presidiano l’area. Il “papà” in questione è Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia che dallo scorso 5 aprile è ricoverato al San Raffaele di Milano per una grave complicanza polmonare causata da una leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da circa due anni.

Mercoledì 26 aprile, come riferisce oggi l’edizione milanese del Corriere della Sera, un uomo di 48 anni originario del Trentino, ma con domicilio a Bergamo, ha tentato ad ogni costo di entrare all’interno di Villa San Martino, la residenza di Arcore di Silvio Berlusconi, invocandolo come se fosse suo padre.

L’uomo, che stando a quanto emerso era stato seguito privatamente da uno psichiatra in passato, ha ignorato l’alt dei carabinieri posizionati a guardia fissa del quartier generale brianzolo dell’ex presidente del Consiglio, cercando di entrare nella proprietà del Cavaliere dal retro. Qui ha ingaggiato uno scontro fisico con un militare, strattonandolo e provocandogli lesioni lievi.

Reazione questa che è costata al 48enne trentino l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo, che di fronte al giudice ha dichiarato di lavorare come consulente gestionale e si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha tentato l’incursione a Villa San Martino intorno alle nove del mattino di mercoledì, quando è giunto sul posto al volante di una Bmw. Dopo la baruffa con i militari che sorvegliano la residenza di Berlusconi, il 48enne è stato processato per direttissima e condannato ai domiciliari con l’obbligo di riprendere le cure psichiatriche.

Intanto proprio nella giornata di mercoledì è stato diffuso un nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute del leader di Forza Italia. Berlusconi, si legge nella nota diramata dall’ospedale San Raffaele di Milano a firma dei professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, sta meglio: “Nel corso degli ultimi quattro giorni, le risposte alle terapie hanno reso possibile il raggiungimento di un quadro clinico stabile, caratterizzato da una ottimale e convincente ripresa delle funzionalità d’organo”, scrivono i due medici che stanno seguendo il percorso riabilitativo del Cavaliere sin dal giorno del ricovero.

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