Bimbi vestiti da balilla, camicie nere, croci celtiche, magliette e tatuaggi con il Duce, slogan fascisti e saluti romani. Al cimitero di Predappio, comune romagnolo che diede i natali a Benito Mussolini, va in scena il 100esimo anniversario della Marcia su Roma. Una macchia nera di oltre 2mila, 4mila per gli ‘Arditi d’Italia’ che hanno organizzato lo show che si ripete tre volte nel corso dell’anno (in occasione della nascita e della morte di Mussolini e della Marcia su Roma). Persone nostalgiche del Ventennio sfilano per le stradine del paesino intonando “Faccetta nera” e ” All’armi siam fascisti”.

Durante la manifestazione prendono parola le pronipoti del Duce, Vittoria e Orsola Mussolini: “Se dopo 100 anni siamo ancora qui è per rendere omaggio a colui che questo Stato volle e al quale non faremo mai mancare la nostra ammirazione“, ha dichiarato Orsola. Che poi ha offerto la sua ricostruzione storica: “La Marcia su Roma portò il re a conferire al nostro bisnonno l’incarico di fare il presidente del Consiglio. Da lì lui e i suoi collaboratori partirono per fare uno Stato nuovo, più efficiente e più efficace, teso a risolvere i problemi”.

Arditi d’Italia è un’associazione dei reduci della prima guerra mondiale. I componenti erano soprattutto le truppe d’assalto specializzate, soldati incursori che “col pugnal stretto tra i denti”, andavano “alla morte sorridenti”, così come recita l’inno ufficiale. Fondatore nel 1919 fu Filippo Tommaso Marinetti, il padre del Futurismo. Un anno subentrò il poeta Gabriele D’Annunzio.

Oggi ne fanno parte i figli e i nipoti dei combattenti. Il leader Mirco Santarelli, 60enne di Faenza, ex candidato di Forza Nuova di Roberto Fiore.

 

 

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.