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Bloomberg è l’unico che può battere Trump ma i dem pensano al “suicidio”
Eppure Bloomberg non è soltanto un meme. “In meno di 12 settimane – racconta Rebecca Ruiz del New York Times – Bloomberg ha messo in piedi uno staff di migliaia di persone, con oltre 125 uffici in tutto il paese e un elenco di eventi speciali con tanto di festoni, bevande e tartine”. La campagna “Mike 2020” conta sui servizi della sua società privata: diversi suoi dipendenti sono stati assegnati alle attività elettorali e altri nuovi sono stati reclutati con potenti incentivi, inclusi benefici e stipendi ben al di sopra della media degli altri candidati. Gli addetti (di primo livello) all’organizzazione sul campo della campagna, per esempio, ricevono un compenso di 72 mila dollari all’anno: quasi il doppio di quello che offrono le altre campagne.
Ai membri dello staff di Bloomberg sono stati assegnati anche dispositivi elettronici di proprietà della campagna, inclusi i laptop Apple e gli iPhone di ultima generazione. Anche per pagare gli affitti – dal quartier generale della campagna di Times Square agli appartamenti nell’East Side di Manhattan, dove vivono i manager dello staff – servono milioni di dollari. Altri sono impiegati per pagare una fitta rete di consulenti, avvocati e membri del team. E gli stipendi sono del tutto fuori mercato. “Tutti sanno che la campagna è un duro lavoro, lunghe ore e pessime retribuzioni”, spiega Stu Loeser, portavoce della campagna di Bloomberg. “Non possiamo cambiare i primi due, ma possiamo fare qualcosa per il terzo”. Per i dipendenti che lavorano nella sede di New York, racconta ancora Ruiz, “la campagna offre anche tre pasti al giorno e snack illimitati in un bar che funziona da centro dell’ufficio.
Solo alla fine di dicembre, secondo i dati raccolti dalla Federal Election Commission, ha pagato oltre 16 mila dollari a un ristorante di sushi a Manhattan e circa 200 mila dollari a Flik Hospitality, una società di catering”. Per James A. Thurber, docente di Scienze del governo e fondatore del Campaign Management Institute presso la American University di Washington, si tratta di spese assolutamente necessarie: “Partendo così tardi, Bloomberg deve pagare stipendi superiori al mercato per convincere le persone migliori a fare i salti mortali”. In più, il bombardamento mediatico non basta:
“Non puoi vincere una campagna elettorale soltanto con una ‘guerra aerea’. Devi fare anche una ‘guerra di terra’. Bloomberg lo sa, e spende tanto proprio per preparare la guerra di terra”. La domanda è: ce la farà? Più delle dimensioni della paga mensile dei collaboratori colpisce la durata degli incarichi: tutti di lungo periodo visto che coprono tutto l’anno. Il che significa una cosa sola: nonostante la confusione del campo democratico (o proprio grazie a questa), Bloomberg è certo di farcela e di essere lui il futuro antagonista di Donald Trump.
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