Le elezioni primarie si svolgono di solito solo nel partito dello sfidante. Il Presidente in carica è comunque quasi sempre candidato. Quest’anno le primarie toccano al partito democratico. Iniziano in febbraio con due piccoli stati: Iowa e New Hampshire. Contano poco numericamente ma fanno una prima selezione. Poi il supermartedì, 3 marzo, nel quale votano 14 Stati, tra i quali Texas e California, e cioè un terzo degli elettori. Il 17 marzo vota la Florida e il 28 aprile New York. La Convention per proclamare il vincitore dal 13 al 16 luglio.

CORSA A TRE 

ELIZABETH WARREN – E’ una ragazza del Sud. Si chiama Elizabeth Herring. Negli anni Settanta ha preso il cognome del marito, Jim Warren. E’ nata nel 1949 e ha vissuto, da bambina, in Oklahoma. Faceva parte di una famiglia povera. Il padre portiere di uno stabile, la mamma commessa. Anche lei, a 13 anni, si è messa a lavorare in un ristorante. Però ha studiato, si è laureata, è arrivata ad insegnare ad Harward. Poi negli anni ‘90 ha iniziato la carriera politica. Da giovane era repubblicana, ha confessato di avere votato per Gerald Ford, nel ‘76. Nell’empitreo della politica riesce a salire nel 2010 quando corre per le primarie democratiche per la nomina del candidatos enatore del Massachussets. Attenzione, non è un postoq ualunque, è il postoche dal 1960 è occupato da un Kennedy: prima John, poi Bob, poi Ted fino alla sua morte. Elizabeth la spunta e diventa una che conta. Nella campagna elettorale ultima ha sostenuto Sanders alle primarie, ma poi ha combattuto fianco a fianco con Hillary Clinton contro Trump che lei di solito definisce “il bullo razzista”

JOE BIDEN – Joe Biden viene da una famiglia povera. E’ nato nel 1942 in una cittadina della Pennsylvania. Ha studiato giurisprudenza. Nel 1972 è diventato deputato, ma il 1972 fu l’anno più tragico della sua vita: la moglie e i tre figli furono coinvolti in un terribile incidente stradale, la moglie e la bambina più piccola, di 13 mesi, morirono, gli altri due ragazzini restarono feriti gravemente. Poi si ripresero e il padre li ha cresciuti da solo. Negli anni 80 diventò senatore del Delaware e mantenne questo incarico fino all’elezione di Obama. Nel 1988 partecipò alle primarie per la presidenza degli Stati uniti. Fu sconfitto da Dukakis e fu poi Dukakis a sfidare e a perdere contro Bush padre. Nel 2012 Obama lo scelse come candidato alla vicepresidenza. Ora ha deciso di correre di nuovo per le primarie. I sondaggi dicono che potrebbe vincere. i sondaggi però ancora non sono riusciti a valutare il peso che avrà Bloomberg. I sondaggi dicono anche che in caso di vittoria si troverebbe in una situazione di pareggio con Trump.

MICHAEL BLOOMERG – Come Biden è nato nel 1942. Dunque ha già compiuto 77 anni e se fosse eletto sarebbe uno dei più vecchi presidenti degli Stati Uniti al primo mandato. Nel dopoguerra nessuno è stato eletto ad una età così avanzata. Bloomberg si presenta alle primarie con due titoli di merito. Il primo è la sua fortuna finanziaria, gigantesca. Si è fatto da solo, è l’ottavo uomo più ricco del mondo, ha inventato una attività miliardaria e assolutamente innovativa come quella dell’informazione finanziaria su larga scala. Successivamente è entrato con grandioso successo nell’editoria. Il secondo titolo di merito è politico: si è candidato tra mille ostacoli a sindaco di New York e ha combattuto la battaglia elettorale proprio nei giorni dlel’attentato alle due Torri. Ha vinto la prima volta di misura e poi ha trionfato al secondo e al terzo mandato. E’ considerato un ottimo sindaco. E’ stato eletto come repubblicano, poi si è dichiarato indipendente e infine, nel 2018 si è iscritto al partito democratico. E’ pronto a spendere alcuni miliardi per la campagna elettorale.

SONDAGGI – Per ora i sondaggi danno in testa l’ex vice di Obama, Joe Biden, di qualche punto appena sopra a Bernie Sanders, candidato della sinistra più radicale. Sono tutti e due intorno al 25 per cento. Staccata di una decina di punti la senatrice Elizabeth Warren. Poi tutti gli altri, una decina, compreso Michael Bloomberg, ex sindaco di New York, ricchissimo, deciso a investire molti milioni nel tentativo di sfidare e battere Trump. Altri sondaggi misurano le possibilità dei vari candidati di battere Trump. Quasi tutti sono al 50 e 50. Sanders è teoricamente quello messo meglio

 

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