L’antico borgo di Antignano, situato nel cuore del Vomero, è oramai da anni rinato a nuova vita grazie ad una serie di locali, bar e ristoranti che l’hanno reso uno dei poli della movida della zona collinare della città di Napoli. Al mattino mercato vivace e variopinto, di sera luogo d’incontro e di baldoria, Antignano conserva intatti anche il fascino della cultura e della Storia di Napoli. Come ci racconta Umberto Romano, che di mestiere fa l’avvocato ma che da anni persegue un’indomabile passione per la storia partenopea, Antignano ha una sua storia che risale ai tempi dell’Antica Roma, quando vide l’espansione di un casale appartenuto a un patrizio romano che aveva un proprio feudo e che si chiamava appunto Antonianium. A differenza di quello che molti pensano, ivi compresi molti napoletani, l’origine etimologica del nome del borgo non sarebbe riconducibile quindi ad “ante- Agnanum”, per indicare una frazione di strada antistante la Via Antiniana, che passa dal borgo e che giungeva fino a Pozzuoli.

Nel corso dei secoli Antignano ha subito innumerevoli trasformazioni, fino a divenire luogo prediletto di prestigiosi artisti e intellettuali napoletani tra cui spicca il nome di Giovanni Pontano, che proprio qui, in Via Annella di Massimo, fece edificare una fastosa villa, celebre per i suoi splendidi cedri, e celebrata in numerosi poemi dello stesso Pontano. Questa illustre residenza non versa oggi in ottime condizioni, e viene da chiedersi se qualche passante o i numerosi acquirenti che la mattina affollano questa stradina ricca di botteghe del pesce o della frutta, riesca a far caso, sollevando lo sguardo, alle due lapidi che ne rimembrano i fasti e gli splendori. Più conosciuto, perché più in vista, il cosiddetto “Muro del finanziere”, inizialmente lungo circa 20 chilometri, che i Borbone avevano costruito con la funzione di combattere il contrabbando e di controllare gli spostamenti dei commercianti lungo la via Antiniana.

Il “muro del finanziere” aveva inizialmente 30 posti di guardia e l’ultima traccia della sua memoria storica è affidata ad una lapide, che fa silenziosamente capolino tra un pub e una tabaccheria. Qui le persone erano costrette a fermarsi per sottoporsi ai controlli e per pagare il dazio, prima di proseguire in direzione di Pozzuoli. La via Antiniana, detta “per colles”, era una fondamentale arteria di transito dell’antica Napoli, che i commercianti preferivano all’altra direttrice, “per cripta”, perché considerata più sicura. Oggi Antignano vive soprattutto dei colori e della vivacità delle sue attività commerciali, ed è il cuore pulsante di un Vomero che spesso corre il rischio di trascurare le tracce vive di una storia millenaria che lo vide paradiso bucolico di contemplazione e ristoro per poeti e pensatori, tracce troppo spesso offuscate dalla baraonda distratta del popolo della movida.