Un defibrillatore cutaneo per monitorare il suo stato di salute, ma ancora nessuna decisione sul suo futuro da calciatore. Non c’è fretta per Edoardo Bove, 22 anni, centrocampista della Fiorentina, che aveva accusato un malore durante la partita contro l’Inter del 2 dicembre (successivamente rinviata a data da destinarsi), finendo ricoverato all’ospedale Careggi di Firenze.

Il defibrillatore sottocutaneo

Il calciatore è stato sottoposto oggi con successo ad un l’intervento chirurgico di routine di istallazione di defibrillatore sottocutaneo. Il chip, progettato per essere removibile, è una precauzione fondamentale in vista delle dimissioni del giocatore dall’ospedale. Dopo il normale decorso post-operatorio potrà tornare a casa già nei prossimi giorni e attendere i risultati completi degli esami e delle analisi e la raccolta dei dati per valutare, insieme ai medici, se mantenere o rimuovere il dispositivo.

Bove, col defibrillatore non può giocare in Italia

Una decisione che condizionerà il suo futuro professionale. Qualora Bove decidesse di mantenere il defibrillatore, non potrebbe più scendere in campo in Italia, in conformità alle normative vigenti, ma avrebbe la possibilità di continuare a giocare in campionati esteri, come la Premier League, che consentono la pratica sportiva in queste condizioni.  Se invece optasse per la rimozione, si aprirebbero scenari diversi, tutti da valutare in base al quadro medico definitivo.

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