Il caso degli istituti penitenziari
Campania, carceri come bombe a orologeria: incontro in Prefettura sull’emergenza covid
Preoccupa e allarma la situazione dell’emergenza coronavirus nelle carceri campane. Sono oltre 150 i contagiati negli istituti della Regione, sei ricoverati presso gli ospedali, 200 i positivi tra gli agenti di polizia penitenziaria, personale medico e amministrativo. Il prefetto di Napoli Marco Valentini, accogliendo un invito del garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, ha ricevuto nella mattinata di oggi, presso la Prefettura di Napoli, Don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale, Don Giovanni Russo, cappellano del carcere di Secondigliano, Luigi Romano, presidente campano dell’Associazione “Antigone”, Valentina Ilardi,presidente dell’associazione “Liberi di Volare”e Pietro Ioia, garante napoletano dei detenuti.
Un’occasione per sollecitare una serie di interventi migliorativi del decreto Ristori sulle carceri, le criticità sul piano sanitario e dei ritardi della magistratura di Sorveglianza. All’uscita dalla Prefettura a decine di familiari presenti, insieme a volontari e giornalisti, la delegazione ha riferito l’esito dell’Incontro. Per il Garante campano Ciambriello: “Abbiamo ringraziato il Prefetto per averci ascoltato e per il fatto che si è impegnato a scrivere al Governo, ai colleghi delle altre province a alla Regione per creare spazi adeguati al di fuori delle carceri per eventuali altri ricoveri di detenuti contagiati e in gravi condizioni. Siamo andati da lui con la consapevolezza che, di fronte alla tragedia del Covid nelle carceri, non si deve lasciare da solo nessuno e che il diritto alla salute va garantito anche nei luoghi di re-clusione. Alla politica chiediamo atti di rottura e una svolta. Chiediamo risposte. Alla magistratura misure alternative e un cambio di mentalità”.
Il cappellano di Poggioreale don Franco Esposito ha portato la sua testimonianza e ha tra l’altro dichiarato.”Abbiamo indicato inoltre alcune proposte, tra cui la possibilità di permettere ai detenuti che già vanno in permesso, a quelli che devono scontare gli ultimi anni, a coloro che sono in semi libertà, e a quelli che hanno vari tipi di patologie, di poter continuare a scontare la propria pena nelle loro famiglie attraverso gli arresti e la detenzione domiciliare. Abbiamo inoltre chiesto di farsi voce e di sostenere presso il governo la possibilità di un indulto almeno per i mesi in cui la pandemia sarà ancora così grave”. Lo stesso cappellano, con altri colleghi degli Istituti della Campania hanno lanciato un appello al ministro Alfonso Bonafede per sollecitare l’indulto o l’adozione di altre pene alternative allo scopo di alleggerire i penitenziari sovraffollati.
I DATI – I numeri dei contagiati tra Poggioreale e Secondigliano tra detenuti(146) e personale penitenziario ed operatori socio sanitario (85), il blocco dei colloqui, delle attività e degli ingressi di volontari hanno fatto emergere preoccupazioni ed allarme. Per Pietro Ioia, garante napoletano dei detenuti: “La preoccupazione, le ansie dei detenuti sono elevate, così come per loro e i loro familiari la rabbia di non sentirsi ascoltati da nessuno. C’è un clima di tensione. Occorre fare presto”. Secondo quanto denunciato in due settimane i contagiati nelle carceri sono aumentati di circa il 600%.
© Riproduzione riservata