Annunciate da poche ore le nomination agli Oscar 2021, l’edizione numero 93 che si terrà il 25 aprile, può essere già definita come quella all’insegna della diversità e delle donne. Con Mank in testa a tutte le nomination con 20 candidature, numeri alla mano, considerando le polemiche degli anni scorsi sulla scarsa rappresentanza femminile e multi-etnica nelle categorie più importanti, possiamo già affermare che questa 93esima edizione degli Academy Awards sarà epocale per i vari primati che porta avanti. Cominciamo con le nomination per i migliori attori: sono ben 6 gli attori afroamericani ad essere stati nominati, con un record pari a quello del 2017.

Tra le candidate migliori attrici spiccano Viola Davis per Ma Rainey’s Black Bottom e Andra Day per The United States vs. Billie Holiday, già vincitrice del Golden Globe 2021. Con buonissime possibilità di vincere, tra i migliori attori, ecco spuntare l’indimenticato e compiantissimo Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black Bottom mentre nella categoria miglior attore non protagonista, a giocarsela ci sono ben tre attori afroamericani: Leslie Odom Jr per One night in Miami, Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah e per lo stesso film anche La Keith Stanfield. Non finiscono i primati agli Oscar 2021 perché proprio all’insegna della diversità, c’è un’altra prima volta, quella di Riz Ahmed, primo attore musulmano di origine pakistane ad essere nominato come miglior attore per Sound of metal mentre Yuh-Jung Youn è la prima attrice sudcoreana ad essere stata candidata per un Oscar.

La storia di questi Academy Awards però la stanno facendo e potrebbero definirla proprio le donne, registe in primis, che hanno già raggiunto risultati che fanno commuovere: Solo 5 donne nella storia degli Oscar sono state nominate per la miglior regia in 93 edizioni dei premi e solo Kathryn Bigelow ha vinto per The Hurt Locker nel 2010. La miglior regia è di fatto la categoria più prestigiosa di tutti per un regista. Per la prima volta agli Oscar, non una ma ben due registe sono candidate in questa categoria: Chloé Zhao per Nomadland ed Emerald Fennell per Una donna promettente. Un altro bel primato degno di nota se lo porta a casa Viola Davis, attrice afroamericana più nominata della storia, alla sua quarta nomination.

Ed ancora di donne si parla con una candidatura a favore della nostra italianissima Laura Pausini che con Io Sì, brano colonna sonora di La Vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sofia Loren, potrebbe vincere un Oscar dopo il meritatissimo Golden Globe. La nostra Italia resta a mani vuote con Gianfranco Rosi escluso dalle nomination per i Documentari e il Miglior Film Straniero ma spicca come sempre nelle categorie tecniche con Pinocchio di Matteo Garrone in gara per trucco e costumi.