Per la prima volta una intera caserma è stata messa sotto sequestro: si tratta della stazione dei carabinieri “Levante” di via Caccialupo a Piacenza, resasi, secondo la Procura della Repubblica del capoluogo emiliano-romagnolo, teatro di ‘comportamenti criminali impressionanti’. Dieci i militari sotto custodia, di cui cinque in carcere. I provvedimenti di custodia cautelare nell’operazione sono in totale 22. «Faccio fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla in quella caserma di lecito»: queste le durissime parole espresse dal capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, all’inizio della lunga conferenza stampa di ieri circa l’indagine per droga, estorsione e addirittura tortura. «Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri – ha affermato Pradella – approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a causa delle norme anti Covid».
Tutto è partito nel 2017 da un’indagine sul traffico e lo spaccio di stupefacenti, che vedrebbe fra i suoi esponenti di maggior rilievo un graduato dei carabinieri, il quale avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di sua fiducia. Il carabiniere, inoltre, in cambio di un tornaconto economico avrebbe agevolato i malviventi nella compravendita di grandi quantità di droga garantendo loro protezione. Gli spacciatori che non volevano entrare nel giro clandestino di gestione e spaccio di sostanze stupefacenti sarebbero stati brutalmente pestati. Per supportare questa accusa è stata mostrata la fotografia di una persona a terra ammanettata e coperta di sangue. Gli inquirenti hanno affermato che era stato pestato brutalmente all’interno della caserma per non aver voluto rivelare dove si trovava un ingente quantitativo di droga sul quale i carabinieri avrebbero voluto mettere le mani. Nelle oltre trecento pagine di ordinanza sono descritti anche «arresti completamente falsati e perquisizioni arbitrarie».
Vi era non solo «l’obiettivo di procacciarsi la sostanza stupefacente ma anche di sembrare più bravi degli altri» dimostrando un alto numero di persone arrestate. «Peccato – ha precisato il pm – che questi arresti si basavano su circostanze inventate e falsamente riferite al pubblico ministero di turno». Tra le intercettazioni ambientali rese pubbliche dagli investigatori si legge: «Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili». E ancora: «Abbiamo trovato un’altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua va tutti da questi gli spacciatori e gli dice: “Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!” e la roba gliela diamo noi!».
Per i militari coinvolti il Comando generale dell’Arma ha disposto l’immediata sospensione dall’impiego. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha parlato di «accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l’immagine dell’Arma, che invece è composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità». Per il leader della Lega Matteo Salvini, «chi sbaglia, paga: vale per tutti e ovviamente anche per chi indossa una divisa. Ma l’eventuale errore di pochi non sia la scusa per infangare donne e uomini in divisa che rappresentano una delle parti migliori del Paese. Troppo spesso abbiamo visto indagati con l’accusa di essere torturatori, poi assolti senza nemmeno una scusa». «Presenterò un’interrogazione urgente al Ministro della giustizia Alfonso Bonafede per chiedere l’invio degli ispettori alla Procura della Repubblica di Piacenza – ha detto invece il Questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia – . Il sequestro di una caserma, oltre ad essere un fatto stravagante e senza precedenti, rappresenta una lesione degli interessi dello Stato. Siamo di fronte, infatti, ad una evidente intromissione nelle funzioni del Governo che, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche sugli abitanti di Piacenza».
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