Report ha mandato in onda un servizio sui rapporti tra Matteo Renzi e Marco Mancini, agente segreto italiano, dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). I due, ricostruisce la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, si incontrano per circa 40 minuti il 23 dicembre scorso, nel pieno della crisi del governo Conte II, mentre il tema dei servizi segreti e della delega che il premier non vuole cedere sono al centro dell’agenda politica.

Il 30 aprile Report intervista Matteo Renzi nel suo studio. Un’intervista di circa 50 minuti. Intorno al minuto 30 gli chiede in merito all’incontro con Mancini all’Autogrill.
“Si ho incontrato Mancini all’autogrill, l’ho incontrato qui nel mio studio come ho incontrato tanti altri dirigenti, ammenoché lei non voglia dire che l’incontro all’Autogrill fosse riservato visto che c’erano persino le telecamere”, ha risposto Renzi che sui suoi social ha pubblicato l’intervista integrale rilasciata a Report.

“Perché incontrare lei in un autogrill come se fosse un’amante?”, gli chiede il giornalista. “A differenza sua c’ho una concezione della vita per cui non mi preoccupo degli affari degli altri quando non c’è un elemento di trasparenza – la risposta di Renzi – Dovevo incontrare il dottor Mancini qui come incontro altri dirigenti dello Stato ma me ne sono dimenticato. Gli ho mandato un messaggio e mi ha detto che era già in viaggio per Firenze per cui mi ha raggiunto all’Autogrill. Chissà come mai lì c’era qualcuno a riprendere”.

E continua: “Il dottor Mancini aveva un ottimo rapporto con il premier Conte, per cui se vuole parlare della questione delle nomine deve parlarne con lui per un semplice motivo: sulle nomine dei servizi non ho mai messo bocca da un giorno specifico, il 4 dicembre 2016 quando ho perso il referendum e qualche giorno dopo mi sono dimesso. Sa perché? Perché c’è una legge in Italia, chi decide è il presidente del Consiglio. Ho solo chiesto al presidente del consiglio di lasciare il ruolo di autorità delegata perché ci sono troppe cose che non tornano su un presidente del consiglio che si tiene l’autorità delegata”.

Quando poi il giornalista dice che “Gentiloni ha scelto Gentiloni, perchè in quel caso non l’abbiamo sentita protestare?”, Renzi spiega che in quel caso Gentiloni credeva che il suo governo sarebbe durato ancora poco essendo a fine mandato che quindi avrebbe lasciato quella incombenza al premier successivo. “Gli ho detto che secondo me faceva un errore e che per me doveva dare la delega. Quando poi Conte ha deciso di tenersi la delega e ha fatto degli incontri un po’ strani a palazzo Chigi nell’agosto del 2019, con i vertici inviati da Trump, su una vicenda di spie abbastanza strane gli ho fatto notare che c’era qualcosa di strano ma non ho mai messo bocca sulle nomine”.

“Il dottor Mancini aveva un ottimo rapporto con il presidente Conte – continua Renzi – Quindi se c’era qualcuno che poteva sponsorizzarlo era Conte”. “Mancini  mi doveva portare i ‘babbi’ dei wafer romagnoli, che il dottor Mancini mi manda tutti gli anni che io mangio in modo molto vorace che lui mi ha gentilmente portato all’Autogrill in un incontro talemnte riservato che per evitare il covid siamo rimasti fuori e casualmente c’è un video, ma guardi che strano”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.