Arrivano i rinforzi, anche perché ora la Russia sembra aver se non cambiato almeno modificato strategia. Al comando delle operazioni in Ucraina sarebbe subentrato, secondo quanto riportato da fonti di intelligence occidentali, il generale Alexander Dvornikov. La notizia è stata confermata da un funzionario di alto livello alla Bbc. La fonte ha chiesto di restare anonima.

Dvornikov è il veterano che ha guidato le operazioni russe in Siria, dove Mosca è intervenuta nel 2015 difatti salvando dal tracollo il regime di Bashar Al Assad dopo le rivolte esplose negli anni delle cosiddette Primavere Arabe. Il cambio arriva dopo settimane di battaglie e stragi truculente ma senza grandi conquiste. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha ammesso gravi e ingenti perdite tra le truppe: è la prima volta che succede dall’inizio dell'”operazione speciale”.

Il veterano dovrebbe assumere il comando delle intere attività dell’esercito. La settimana scorsa l’annuncio del cambio di strategia di Mosca: le operazioni si concentreranno nell’Est dell’Ucraina e quindi le forze si stanno ritirando dalle altre aree precedentemente occupate. I bombardamenti comunque continuano anche in altre Regioni, come per esempio su Odessa che ha imposto un coprifuoco al via da oggi fino a lunedì per la minaccia di attacchi missilistici.

Dvornikov ha una enorme esperienza derivante dalle operazioni russe in Siria — quindi ci aspettiamo di veder migliorare il comando e il controllo generale delle truppe russe in Ucraina“, ha detto la fonte alla Bbc. Il cambio potrebbe rappresentare un salto di qualità operativo ma anche uno step ulteriore nell’escalation di violenza: in Siria, come in Cecenia, i russi hanno schierato caccia e pezzi di artiglieria, bombe guidate e bombe a grappolo e sistemi missilistici termobarici. Le azioni hanno portato a devastare intere aree, anche in forma di monito per avvisare altri rivoltosi, a colpire e logorare pure mentalmente le città e i loro abitanti, senza risparmiare strutture civili, depositi, vie di rifornimento.

Secondo l’intelligence ucraina Mosca dovrebbe concentrarsi nella fase più prossima su città dell’Est come Mariupol e Kharkiv. Poi, forse, l’offensiva su Kiev. Mariupol, città martire del conflitto, ormai dilaniata, ancora non è caduta. La sua conquista permetterebbe di congiungere la Crimea e il Donbass occupati nel 2014 rispettivamente dalla Russia e dai separatisti filo-russi. Fonti di intelligence riportano che ora Mosca sembra avere fretta. Il Cremlino, stando a quanto riportato da intelligence, potrebbe voler proclamare un qualche tipo di successo militare entro il 9 maggio, data simbolica in cui si celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda Guerra Mondiale.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.