Ora è sotto procedimento disciplinare
Chi è Nunzia Schilirò, vice questore ‘No Green Pass’ sul palco di Roma: da funzionaria pluripremiata al rischio licenziamento
Rischia il licenziamento Nunzia Alessandra Schilirò, il vice questore di Roma che sabato 25 settembre è intervenuta nel corso della manifestazione contro il green pass in piazza San Giovanni a Roma organizzata da Ancora Italia, Movimento 3V, No paura day, Primum non nocere, Fisi e Fronte del dissenso.
Il suo discorso sul palco dei No Green Pass, dove ha addirittura citato Gandhi invocando a “disobbedienza civile” perché è un “dovere sacro quando lo Stato diventa dispotico” ha fatto infuriare il ministro dell’Interno Luciano Lamorgese. La titolare del Viminale ha parlato di “gravissime dichiarazioni”, precisando che sta seguendo la vicenda “personalmente con il capo capo della Polizia, Lamberto Giannini, affinché vengano accertate, con assoluta celerità, le responsabilità sotto ogni profilo giuridicamente rilevante a carico dell’interessata”.
IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE – Nei confronti di Schilirò, 43enne di Catania in passato a capo della sezione romana contro i reati sessuali, mentre attualmente è in servizio alla Criminalpol, è già stato aperto un procedimento disciplinare. Una carriera di livello quella della Schilirò: per quattro anni, dal 2014 al 2018 ha diretto la quarta sezione della squadra mobile di Roma. Ha anche coordinato due progetti contro violenza di genere e bullismo, “Questo non è amore” e “Blue Box”. Nel 2017 ha ricevuto tre riconoscimenti: il premio simpatia per “Questo non è amore”, il premio Pavoncella e il premio Sicurezza.
Pur avendo esordito sul palco dicendo di essere “qui come libera cittadina per esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione”, il vicequestore capitolino è stata presentata in qualità di dirigente della polizia.
Per questo l’ipotesi sarebbe quella di un danno d’immagine: da qui la decisione di contestare il comportamento. Inoltre, sembrerebbe in atto una valutazione per capire se ci sono gli estremi per contestarle anche il reato di ‘istigazione a disobbedire alle leggi’, per aver visto definito il Green pass “illegittimo”.
Secondo Il Messaggero Schilirò rischia la destituzione, tenuto conto del danno d’immagine arrecato alla Polizia, o la “deplorazione”, ovvero la violazione dell’articolo 5 del Dpr 25 ottobre 1981, che regola le sanzioni disciplinari per il personale della Pubblica Sicurezza. Cosa vuol dire? In pratica al vicequestore verrebbe ritardato di un anno l’aumento periodico dello stipendio o nell’attribuzione della classe di stipendio superiore “a decorrere dal giorno in cui verrebbe a maturare il primo beneficio successivo alla data nella quale la mancanza è stata rilevata”.
LA REAZIONE DEL VICE QUESTORE – Il rischio di licenziamento evidentemente non preoccupa la Schilirò. Il vice questore ‘No Green Pass’ sul suo seguito profilo Facebook scrive che andrà “avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese”.
Quanto alla manifestazione di Roma, Schilirò ribadisce che era in piazza come “libera cittadina che esercita i propri diritti. Se l’amministrazione non gradisce la mia fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano, mi dispiace, andrò avanti lo stesso. Ho scelto il mio mestiere, perché credevo che non ci fosse niente di più nobile del garantire la sicurezza di ogni cittadino, in modo che chiunque fosse libero di esprimere il proprio vero sé. Se questo mi viene negato, il mio mestiere non ha più senso”.
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