Sarà Paolo Montero a guidare la Juventus nelle ultime due gare di serie A. Dopo l’esonero di Massimiliano Allegri e le polemiche scatenate dall’ex tecnico bianconero, la società annuncia che “le prossime due giornate di Serie A, le ultime del Campionato 2023-24, vedranno Paolo Montero sulla panchina della prima squadra maschile”.

“Montero – sottolinea il club – è attualmente il tecnico dell’Under 19 che proprio ieri, 18 maggio, ha concluso il Campionato Primavera 1: questa mattina, domenica 19 maggio, dirigerà il suo primo allenamento con la squadra che poi guiderà nelle partite contro il Bologna (lunedì 20 alle 20.45 al Dall’Ara) e contro il Monza, all’Allianz Stadium, in data e orario ancora da definire, match che chiuderà la nostra stagione”.

“A Paolo, prima leggenda bianconera in campo, poi portatore del Dna Juventus in panchina (come conferma l’Original “Plantar una Semilla”, prodotto da Juventus Creator Lab qualche settimana fa), auguri di buon lavoro per questo doppio impegno” conclude la società.

Chi è Paolo Montero

Nato in Uruguay, Montero vanta una lunga carriera da difensore centrale. Ha indossato la maglia della Juventus per nove anni collezionando 278 presenze (e 6 gol). Montero, che i tifosi bianconeri chiamavano “Pigna” (per il pugno rifilato a Gigi Di Biagio), è arrivato in Italia nel 1992 grazie all’Atalanta con la quale ha disputato quattro stagioni.

Difensore bravo tecnicamente e dal carattere deciso, vanta ancora oggi il record di cartellini rossi in serie A: ben 16 le espulsioni collezionate da Montero nella sua carriera in Italia. “Io non ho mai commesso falli cattivi, le mie reazioni sono istintive. Del resto sono latino. E per i latini il calcio è anche furbizia” spiegò in una intervista.

Nella stessa intervista rilasciata a Stefano Agresti sul Corriere della Sera nel 2000, Montero diceva di essere pronto a tutto pur di vincere, “anche a rubare”. “Ci sono calciatori che sul terreno di gioco ne combinano di tutti i colori e poi, al di fuori, sono corretti. Per me conta la lealtà nella vita. E io sono leale”. Marcello Lippi dirà di lui: “Montero è un kamikaze del contrasto, un combattente dell’area di rigore”.

Secondo l’ex stopper uruguaiano l’obiettivo era far capire all’avversario, con un primo intervento, chi comandava in campo. Negli anni vissuti in bianconero e segnati dalla storica rivalità con l’Inter, celebre lo scontro Ronaldo-Iuliano del 1998, Montero entrò ulteriormente nei cuori dei tifosi bianconeri con il pugno in faccia rifilato Luigi Di Biagio in una sfida di campionato contro l’Inter. Era il 2000 e Pigna conquistò l’ennesimo rosso che gli vale tre turni di squalifica con la prova tv.

Montero e il processo per doping

Interrogato nel corso del processo per doping contro vertici della Juve e l’ex medico sociale Riccardo Agricola (poi concluso con la prescrizione dei reati), Montero è protagonista di un interrogatorio assai contraddittorio. A ricordarlo Raffaele Guariniello, uno dei pm dell’inchiesta della procura di Torino.

A Un Giorno da Pecora, il magistrato dichiarò: “C’era un giocatore molto duro, Montero, che disse al giudice: ‘non si potrebbe andare in una stanza riservata, noi due?’ Si vergognava…. Non facciamo l’errore che fanno molti politici, che trasformano la prescrizione in assoluzione. E’ stata dichiarata la prescrizione ma la cassazione ha dichiarato una cosa molto importante”.

 

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