Il mondo del giornalismo e dello spettacolo saluta Tito Stagno. Lo storico volto della Rai, che raccontò agli italiani lo sbarco sulla Luna, è morto all’età di 92 anni.

“Ha toccato! Ha toccato in questo momento il suolo lunare”: la storia dell’allunaggio è tutta in quella frase che Tito Stagno pronunciò la sera del 20 luglio 1969. Per oltre 25 ore di trasmissione in diretta dagli studi Rai, collegato con Houston dove c’era Ruggero Orlando, Stagno fece vivere a 30 milioni di italiani il sogno dell’allunaggio.

Nel 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario dallo sbarco sulla Luna di Apollo 11, il giornalista aveva ricordato con l’Ansa quel momento in cui la sua voce entrò nella case degli italiani. “Facile anche se indubbiamente faticoso. Tutto sommato ad oggi posso confessarlo con tutto quello che ho fatto nella mia carriera, anche se siamo stati 25 ore in diretta”, ha detto.

Ma quella veglia è rimasta nell’immaginario collettivo: il giornalista la ricordava spesso con nostalgia ma anche con una punta di amarezza, in quanto gli ricordava “una stagione di entusiasmi, di coraggio, di desiderio di conoscenza che si rivelò poi troppo breve”.

Classe 1930, primo di otto fratelli, Stagno è nato a Cagliari e dopo alcune brevi esperienze da attore per il cinema, iniziò a lavorare come telecronista in radio all’età di 19 anni. Nel 1955 venne assunto dal telegiornale della Rai e negli anni ’60 e ’70 diventò il mezzobusto tv ed entraò nelle case degli italiani.

Sin da subito, il giornalista si era appassionato alla vicenda dello Sputnik, lanciato nel 1957: “Me ne occupai io e da allora quel settore in ascesa divenne un po’ il mio”, raccontava. E definiva “leggenda” la storia del battibecco avuto con Ruggero Orlando proprio durante la storica telecronaca dell’allunaggio. ”Eravamo molto molto amici: comunque, anche per motivi tecnici, io diedi la notizia 20 secondi prima di lui”.

Radiocronista, intervistatore e documentarista, negli anni ha prestato volto e voce al racconto di alcuni dei più straordinari momenti della Storia. Poi la parentesi sportiva tra il 1976 e il 1995, diventando responsabile della Domenica Sportiva.

Il suo nome sarà sempre legato a quella lunga diretta, che resta una pagina storica ancora oggi indelebile.

 

 

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