“E’ motivo di grande conforto sapere che giovani e promettenti sentinelle delle memoria siano in gran fermento, grazie ancora “. E’ il messaggio che la senatrice Liliana Segre, 92 anni, invia ai ragazzi di una scolaresca di Napoli che domani, sabato 28 gennaio, si esibiranno in uno spettacolo, “Polvere nel vento“, in cui si impegnano a “ricordare per non dimenticare” il Giorno della Memoria, celebrato oggi per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Protagonisti della lettera inviata dal giornalista Armando De Martino alla superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah sono gli studenti della III D della scuola media Massimo Troisi del quartiere napoletano di Pianura. Un vero e proprio “atto di impegno” quello dei giovani alunni che la senatrice a vita ha apprezzato e valorizzato, inviando questa mattina una breve ma sentita risposta.

L’incipit della lettera inviata a Segre è eloquente: “Tutti ci dicono che noi saremo il futuro del Paese ed anche se ne siamo una piccolissima parte, il suo volto e la sua storia continueremo a difenderla” perché “la sua è la nostra memoria”. Tutto nasce dall’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla stessa senatrice secondo cui “tra qualche anno” la Shoah “sarà soltanto una riga sui libri di storia” perché “la gente, già da anni, dice basta con questi ebrei, è una cosa noiosa, la sappiamo, basta parlarne…”. Parole che hanno colpito non poco gli studenti della III D della scuola partenopea.

Nella missiva uno di loro (hanno tutti tra i 12 e i 13 anni) ricorda che “la professoressa di italiano ci ha parlato dell’Olocausto e per questo quando ho ascoltato alla televisione le sue parole mi sono sentito coinvolto e soprattutto responsabile e ho chiesto di parlarne in classe cosicché anche i miei compagni potessero sapere”. Da qui la rassicurazione alla senatrice a vita: “Il suo timore che un giorno possa essere dimenticato l’abbiamo sentito anche nostro e ci impegniamo sin da ora a proteggerla, sin da ora a ripetere anche ai nostri genitori (soprattutto a loro) che siamo responsabile del futuro del nostro Paese”.

Il giovane alunno spiega poi come è nata l’idea di scrivere la lettera: “Sono andato su internet, ho certato la sua storia, ho visto le immagini tremende di donne, bambini e uomini strappati alla loro famiglia, alle loro scuole, alla loro vita. Ho chiesto alla professoressa come si possa, un giorno, dimenticare tutto questo? Lei ci ha detto che la storia si tiene viva con la pratica della memoria e la memoria è importante e si allena tutti i giorni con la conoscenza ma talvolta i governi strumentalizzano anche il dolore per fini politici. Forse quando crescerò, quando cresceremo, potremmo comprenderlo anche se ora facciamo fatica”.

“Il suo viso segnato dagli anni – ricorda il piccolo alunno – è fiero come quello di mia nonna, i suoi occhi profondi sono stati testimoni di un silenzio forte che non potrà mai essere rotto nemmeno se si mettono insieme tutti i governi del mondo. Noi ci impegniamo e chiediamo ai coetanei di tutta Italia di unirsi a noi e di impegnarsi affinché lei non abbia ancora una volta paura, affinché – concludono – lei possa fidarsi dei suoi piccoli cittadini, affinché lei sappia che la memoria sarà sempre il fiore che colorerà un Paese migliore, negli anni, per sempre”.

Lo spettacolo dei giovani studenti della III D della scuola Massimo Troisi, guidata dalla dirigente Vera Brancatelli, è in programma domani (28 gennaio) alle 10.30 nel centro ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati) in via Comunale Vecchia (ingresso gratuito). Uno spettacolo ideato dalla professoressa Giulia Supino con la collaborazione de Il Corriere di Pianura e di Progetto Danza. Una commistione di generi, musica, teatro, arte e ricordo attraverso le performance artistiche dei giovani studenti della scuola pianurese. Un momento di riflessione alto che parte dal quartiere di Pianura sempre attento a tematiche delicate e a proposte culturali che lo hanno reso una delle periferie più attive culturalmente a Napoli.

Il titolo, “Polvere nel vento”, riprende il verso e l’immagine forte del brano Auschiwitz di Francesco Guccini e racconterà la Shoah attraverso il monologo di Brecht e la musica dal vivo dei piccoli alunni con un forte accento su un immaginario binario parallelo su cui viaggiano i vagoni della sofferenza degli immigrati.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.