Lo stato di salute
Come è morto Giorgio Napolitano, i problemi di salute e le operazioni all’aorta e all’addome superate grazie alla “grande tempra”
L’ultima a maggio 2022, ricoverato in terapia intensiva dopo un intervento programmato allo Spallanzani di Roma
Il Presidente emerito della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano è morto quest’oggi a 98 anni. Nell’ultimo periodo le sue condizioni di salute, compromesse dall’età, erano peggiorate, rendendo necessario il ricoverato in una clinica romana. Nei recenti anni era stato più volte ricoverato tra operazioni e accertamenti.
Il 24 aprile 2018, a seguito di un malore con forti dolori al petto, venne trasportato d’urgenza all’Ospedale San Camillo di Roma, arrivando cosciente in sala operatoria prima di essere sottoposto ad un intervento all’aorta. Iniziò successivamente un programma di riabilitazione cardio-respiratoria “in ottime condizioni neuro-cognitive e psicologiche”. Al termine il professor Francesco Musumeci rassicurò sulle suo stato di salute: “Siamo molto soddisfatti e ottimisti”, dichiarando che “ovviamente i 92 anni conteranno sul recupero, ma sarà aiutato dalla sua grande tempra”. Fu dimesso il 7 giugno, ma i problemi per l’ex Presidente, divennero sempre più frequenti, tanto da rappresentare un grande ostacolo alla sua presenza in aula (0%) nelle ultime due legislature. Particolarmente significativa, la sua assenza nell’ottobre del 2022 a Palazzo Madama quando avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di Presidente della XIX legislatura in qualità di senatore più anziano d’età: il suo posto fu preso da Liliana Segre. Eppure, Napolitano non fece mai mancare il suo intervento, anche a distanza.
Nel settembre 2019, gli stessi problemi lo costrinsero ad assentarsi nel giorno della fiducia al governo Conte bis. Nell’occasione ricordò che avrebbe dato il suo voto favorevole al nuovo esecutivo “pur di fronte a oggettive difficoltà e alla necessità di meglio definire convergenze politiche e programmatiche e la loro tenuta nel tempo”. Un successivo ricovero avvenne nel marzo del 2021, al Santo Spirito, “per verifiche finalizzate ad accertare l’origine di alcuni malesseri”.
Neppure il governo Draghi si avvalse del voto di Napolitano: “Non potendo essere presente al dibattito sulla fiducia per ragioni di salute – aveva dichiarato – desidero esprimere il mio convinto sostegno alla scelta del presidente Mattarella per un governo presieduto da Mario Draghi, e sostenuto con intento unitario da un ampio arco di forze politiche. Saprà affrontare i complessi compiti che lo attendono, forte del consenso del paese che di certo verrà confermato in Parlamento“.
A maggio del 2022, un’altra complicata operazione, all’addome, non correlata a nessuna patologia di tipo virale. Era stato ricoverato in terapia intensiva dopo un intervento programmato allo Spallanzani di Roma. «Sta bene. Le sue condizioni sono compatibili con quelle di un paziente della sua età», aveva spiegato subito dopo il chirurgo Giuseppe Maria Ettorre. Risalgono ad allora le ultime notizie sullo stato di salute dell’undicesimo Presidente della nostra Repubblica, prima della tragica scomparsa di oggi.
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