Iniziano le votazioni
Conclave, la short list dei papabili: il primo voto già decisivo per indirizzare le preferenze dei cardinali

È l’ora del primo voto. Alle 16:33 133 cardinali elettori si sono chiusi all’interno della Cappella Sistina per provare ad eleggere il 267° successore di Pietro. La prima fumata è attesa per le 19:00, ma è quasi impossibile che i due terzi delle preferenze possano già indirizzarsi su un nome. Lo scrutinio di stasera sarà importante per condizionare la giornata di domani, mettendo fuori gioco i meno votati e facendo convergere i voti verso i profili di una short list dei papabili.
Tra questi c’è certamente Pietro Parolin, 70 anni. Segretario di Stato della Santa Sede, scelto da Jorge Mario Bergoglio subito dopo il suo insediamento e nominato cardinale l’anno successivo. Figura storica nell’accordo Vaticano-Cina per la nomina dei vescovi ed sperto dell’area mediorientale, con Benedetto XVI è diventato arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela, prima di tornare a Roma nel 2013. Il suo impegno da diplomatico, negli ultimi anni, si è incentrato in particolare sugli scontri in Israele e Ucraina.
Segue il filippino Luis Antonio Tagle, 67 anni. Linea Bergogliana, piace ai giovani e annuncia il Vangelo senza rinunciare a sorrisi e battute, anche su YouTube, canta (famosa la polemica per essersi esibito con ’Imagine’ di John Lennon, brano in cui si evoca un mondo anche senza religioni), ed è stato chiamato a Roma da Papa Francesco come capo di Propaganda Fide, ma nel 2022 – dopo aver incontrato difficoltà non precisate – è stato estromesso dalla guida di Caritas Internationalis.
C’è poi l’ungherese Peter Erdo, classe 1952, da molti soprannominato come l’erede di Wojtyła. Proprio Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Puppi e ausiliare della diocesi di Székesfehérvár, facendolo cardinale nel 2003. Per dieci anni è stato il presidente della Conferenza episcopale ungherese e per un periodo analogo il numero uno del consiglio delle Conferenze episcopali europee. Uomo moderato, di posizioni posizioni più tradizionaliste, e sensibile alle dinamiche continentali.
È forte anche il nome di Pierbattista Pizzaballa, vocazione francescana e devozione mariana. Nel 2016, Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Schietto, evita i toni polemici e non si è esposto su temi di frontiera, ma appare fedele alla dottrina tradizionale della Chiesa, pur mostrando apertura pastorale. Biblista, è favorito anche per la sua capacità di leadership naturale e i contatti tra culture e religioni diverse.
Altri nove nomi da tenere in considerazione: Matteo Maria Zuppi, il maltese Mario Grech, il portoghese José Tolentino, lo svedese Anders Arborelius, il francese Jean-Marc Aveline, lo spagnolo Angel Fernandez Artime, il congolese Frisolin Ambongo Besungu, il marocchino Cristobal Lopez Romero, e l’americano Robert Francis Prevost.
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