Se vi andate a leggere il Fatto Quotidiano di ieri troverete diversi articoli sulla prescrizione. Tutti naturalmente favorevoli alla riforma Bonafede, che la sospende dopo il primo grado di giudizio. Tutti in linea e a sostegno dei 5 Stelle. E questo è molto logico, perché Il Fatto Quotidiano, in modo quasi ufficiale, è il giornale dei 5 Stelle. Colpisce però che l’articolo più feroce contro avvocati e magistrati che criticano la riforma Bonafede sia stato firmato da un ex magistrato. Si chiama Antonio Esposito ed è stato un alto magistrato di Cassazione. Poi qualche anno fa è andato in pensione per raggiunti limiti di età e si è messo a fare il polemista, sempre a sostegno dei 5 Stelle. Lo ha fatto con molti articoli sul Fatto Quotidiano.

Nell’articolo di ieri, tra le altre cose, sostiene che l’articolo 111 della Costituzione, quello che garantisce la ragionevole durata del processo, non c’entra niente con la prescrizione (che è stata inventata per evitare processi troppo lunghi) e che poi quell’articolo non stabilisce misure tassative, più che altro è un suggerimento. Per fortuna Esposito non ha mai fatto parte della Corte Costituzionale. Ve l’immaginate a giudicare la costituzionalità di una legge con questa idea che in fondo ‘sta Costituzione è lì per fare un po’ da stimolo, ma non va presa troppo alla lettera.

Però, come dicevamo, Esposito il giudice Costituzionale lo ha fatto. E anche ad alto livello. È stato presidente di una delle sezioni penali della Cassazione, e in questa veste, il primo agosto del 2013, ha giudicato l’ex presidente del Consiglio, Berlusconi, che era accusato per un’evasione fiscale (di modesta entità: circa il 2 per cento del dichiarato) compiuta dalla Fininvest. Gli avvocati sostenevano che Berlusconi, quando fu depositata quella dichiarazione fiscale, era presidente del Consiglio, e ovviamente non si occupava direttamente delle questioni che riguardavano i suoi commercialisti. I giudici non gli credettero e alla fine la sezione presieduta da questo Esposito decretò quattro anni e qualche mese di prigione. Definitivo. Berlusconi fu affidato ai servizi sociali, Forza Italia in pochi mesi dimezzò i suoi voti.

Ora uno, magari perché è troppo malizioso, dice: ma è tutto regolare se un giudice, che poi si scopre essere un tifoso acceso dei 5 Stelle viene chiamato a giudicare il capo del partito che si oppone ferocemente ai 5 Stelle? Ti rispondono: ma allora non si sapeva che Esposito fosse amico dei 5 Stelle. Va bene, facciamo che è così davvero. Ma poi? Quando scopri che quella sentenza fu evidentemente una sentenza politica ci resti male, no? Non aumenta la tua fiducia nella giustizia. E la prossima volta certo non dirai: “Io ho piena fiducia nella giustizia”.  Eh no, se è giustizia di partito no. Fiducia zero.

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