Sono segnali contrastanti quelli arrivati dall’incontro, durato circa un’ora, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e l’ex premier e neo leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Un vertice atteso, il primo dopo la cerimonia delle consegne a Palazzo Chigi dello scorso febbraio, che ha avuto al centro della discussione le riforme del governo. Un faccia a faccia “proficuo e cordiale”, ha assicurato Conte, che ha garantito il sostegno del Movimento “al piano vaccinale e alla politica sanitaria” dell’esecutivo.

“C’è una recrudescenza del numero dei contagi, non possiamo abbassare la guardia ma mantenere sempre vigili i presidi. Dobbiamo continuare a promuovere la campagna vaccinale perché è l’unico vero antidoto per poter contrastare la diffusione della pandemia, le nuove ondate, ed è il modo migliore per proteggere il tessuto economico e sociale”, ha detto l’ex premier.

LA GIUSTIZIA – Centrale, ovviamente quella della giustizia firmata dalla Guardasigilli Marta Cartabia, che punta a smantellare (parzialmente) l’ex riforma Bonafede. Un punto sul quale Conte è stato chiaro: l’ex premier ha assicurato “il contributo costruttivo del M5” pur ribandendo che “saremo molto vigili nello scongiurare che non si creino sacche di impunità. Nell’iter parlamentare su questo saremo molto attenti”.

E sempre a proposito della riforma Cartabia, Conte ha spiegato ai giornalisti fuori Palazzo Chigi che non ha parlato con il presidente del Consiglio dell’ipotesi che il governo chieda la fiducia sulla riforma della Giustizia: “Il governo ha a cuore tempi rapidi, ma c’è una dialettica parlamentare. Non abbiamo parlato di fiducia ma di eventuali interventi che possano migliorare il testo”, ha assicurato Conte.

“Ho assicurato l’atteggiamento costruttivo da parte del M5S. Anche durante i lavori parlamentari adesso daremo il nostro contributo per migliorare e velocizzare i processi”, ha affermato ancora Conte.  “Il governo ha a cuore tempi rapidi ma c’è una dialettica parlamentare. Non abbiamo parlato di fiducia ma di eventuali interventi che possano migliorare il testo”, ha spiegato ai cronisti l’ex premier.

IL DDL ZAN – Conte ha finalmente preso posizione anche sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, annunciando anche il suo sostegno al provvedimento. Nei giorni scorsi infatti il capo politico dei 5 Stelle era ‘scappato’ di fronte alle domande di un cronista del Fatto Quotidiano che lo aveva intercettato a Roma ad un evento pubblico, preferendo non dare una risposta sul tema che divide il Parlamento. Un ddl che “ha il nostro appoggio”, ha spiegato Conte.

IL RAPPORTO CON CINGOLANI – Fiducia espressa anche nell’operato del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ministero chiave per i pentastellati e in particolare per Beppe Grillo, che lo aveva ‘pubblicizzato’ come una sua creatura. Rapporto però rapidamente compromesso tra le parti per le idee di Cingolani, non apprezzate dal Movimento. Ora Conte promette “fiducia” al ministro, sottolineando che il Movimento “darà un grande contributo. Tutti parliamo di transizione ecologica ma bisogna rimboccarsi le maniche e passare dagli slogan ai fatti concreti. Il Movimento lavorerà con Cingolani con grande disponibilità”.

SUPPLETIVE – Al contrario di Enrico Letta, che correrà ad ottobre alle suppletive di Siena, Conte conferma che non è intenzionato a correre per il collegio della Camera a Roma, lasciato libero dalla deputata Emanuela Claudia del Re, nominata inviata speciale dell’Unione Europea per il Sahel. “Per me la politica è dappertutto, in piazza, nei territori – ha spiegato Conte – In questo momento il mio impegno prioritario è lavorare per il rilancio del M5S”.

 

 

 

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia