Africa
Cooperazione alimentare, Italia e Africa unite al Macfrut di Rimini

Da qualche tempo la Fiera dell’ortofrutta di Rimini, denominata Macfrut, svoltasi quest’anno dal 6 all’ 8 maggio, punta l’attenzione sull’Africa, cercando di attrarre sempre più espositori africani, per valorizzare colture e prodotti di quel Continente, in vista di una loro maggiore commercializzazione in Italia e in Europa, oltre a favorire nuovi investimenti di aziende di settore italiane nei Paesi africani.
Per centrare l’obiettivo Africa (insieme ad altre aree del mondo) i dirigenti di Macfrut hanno sviluppato una forte partnership con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, con le nostre Ambasciate nel Continente africano e con le Rappresentanze diplomatiche africane in Italia, coinvolgendo gli uffici ICE, la nostra Cooperazione ed il Sistema Italia in questa sfida, centrata sulle opportunità dell’agroindustria nei 54 Paesi dell’Africa. Basti pensare che dal 2017 al 2025 si è passati da una decina di delegazioni africane, collocate nella Fiera in uno specifico Padiglione continentale, a una presenza diffusa di oltre 250 espositori del Continente, su un totale quest’anno di circa 1500 operatori nazionali ed internazionali. Si tratta della più grande partecipazione africana ad un evento fieristico organizzato in Italia, e probabilmente in Europa.
Oltre ai singoli operatori agricoli del Continente, erano presenti alla 42ma edizione del Macfrut di Rimini organizzazioni di categoria, uffici commerciali, associazioni e consorzi di imprese, provenienti da una ventina di Paesi fra cui Zambia, Tanzania, Zimbabwe, Namibia, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Mali, mentre l’Egitto, con le sue 40 aziende partecipanti, è stato designato Stato partner di Macfrut 2025. Gran parte degli operatori africani ha preso parte a seminari, incontri B2B, presentazioni, approfondimenti su singoli prodotti, metodi, coltivazioni, ed altro ancora. Ma cosa vengono a fare in concreto gli imprenditori dell’Africa a Macfrut? E perché così numerosi? Renzo Piraccini, Presidente della Fiera e principale artefice del successo della manifestazione, spiega che, oltre a valorizzare le produzioni africane più rinomate, come spezie, erbe medicinali, avocado, mango, ananas e altri prodotti tropicali (ma anche mele, mirtilli, banane ed uva), il Continente acquista macchine per il “packaging” e l’igiene dei prodotti, tecnologia avanzata per l’irrigazione nelle zone aride, impianti per l’energia alternativa collegata all’ortofrutta (agrovoltaico), biotecnologie vegetali, etc.
Gli operatori africani apprezzano altresì il fatto che Macfrut è una piattaforma di dialogo, approfondimento e scambio di esperienze disponibile tutto l’anno tramite il suo portale digitale e quindi non un’iniziativa limitata ai pochi giorni dell’appuntamento a Rimini, in maggio. La partecipazione africana alla Fiera Macfrut è uno degli esempi più visibili dell’esistenza di una imprenditoria autoctona in ascesa in Africa e, da parte italiana, si possono creare e sviluppare partnership e sinergie in un ambito, quello dell’ortofrutta, in cui è riconosciuta universalmente l’esperienza del nostro Paese. D’altronde, in Africa, oltre il 60% delle terre agricole non è ancora coltivato, mentre stenta ad affermarsi, per la carenza di elettricità e delle infrastrutture necessarie allo stoccaggio, un mercato che vada al di là dello scambio di sussistenza nei villaggi e nelle città del Continente.
L’iniziativa romagnola verso l’Africa, tra l’altro, ha il pregio di aver preceduto di molti anni il lancio del Piano Mattei, anche se adesso ovviamente cerca di trarre vantaggio dai nuovi finanziamenti previsti sia dalla Cooperazione che dal Fondo per il Clima, nell’ambito della strategia del Governo che prende il nome dall’ex dirigente dell’Eni. Ad esempio, alla Fiera Macfrut è stato dedicato un approfondimento particolare al progetto di un grande Centro agroalimentare in Mozambico, che si inserisce nel Piano Mattei e nella cornice di finanziamenti di circa 35 milioni di euro destinati al Paese per il cosiddetto progetto agricolo della Provincia di Manica, non lontana dal confine con lo Zimbabwe. L’obiettivo è di creare un polo regionale fra Mozambico, Zimbabwe e Zambia per la trasformazione, la distribuzione dei prodotti agricoli e la loro esportazione dal porto mozambicano di Beira.
Anche se l’agricoltura non offre i ritorni economici del gas e del petrolio, o delle terre rare e dei diamanti, per un Paese come l’Italia, forse, è proprio il settore su cui puntare con decisione nel Continente africano. È questo il messaggio che la Fiera Macfrut ed i 250 operatori africani partecipanti al 42esimo appuntamento di Rimini lanciano a conclusione della manifestazione.
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