Alla fine i Paesi presenti alla Cop28 a Dubai hanno trovato un punto di caduta comune. Alla Conferenza Onu sul clima, questa mattina è stato approvato all’unanimità il Global Stocktake, un documento che prevede una “transizione” verso l’abbandono dei combustibili fossili. La bozza, che comprende il bisogno di accelerare “l’azione in questo decennio critico” è stata presentata poche ore prima, dopo che un altro testo in cui compariva il termine “phase out” (eliminazione graduale) è stato ritirato.

Nel primo giorno della Cop28, invece, era arrivata la decisione di rendere operativo il fondo ‘Loss and Damage‘ per i Paesi colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.

L’approvazione del Global Stocktake

Dopo poco dall’apertura della plenaria, è stato approvato il Global Stocktake, accolto con un lungo applauso dai delegati presenti. Nella bozza di accordo, come già menzionato, non si fa riferimento al “phase out”, chiesto a gran voce da un centinaio di Paesi. In compenso presenta il termine “transitioning away” rispetto alle fonti fossili, cioè gas, petrolio e carbone: “transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico”.

Questa transizione ha l’obiettivo di portare entro il 2050 le emissioni nette di gas serra a zero su livello mondiale. Per questo, il picco massimo di emissioni di carbonio è indicato da qui a due anni, entro il 2025, anche se con deroghe per alcuni Paesi, come per esempio la Cina.

Cop28, le reazioni all’accordo

Per il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, l’accordo è “storico”. Gli Emirati Arabi Uniti sono “giustamente orgogliosi” del loro ruolo nella mediazione del primo accordo sul clima. “Per la prima volta in assoluto abbiamo scritto combustibili fossili nel testo” ha spiegato Sultan Al Jaber nel suo discorso subito dopo l’approvazione del Global Stocktake. “Siamo ciò che facciamo, non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo” ha detto.

L’inviato Usa per il clima, John Kerry, ha affermato che la Cop28 è “una ragione per essere ottimisti in mondo di conflitti, in Ucraina e in Medio Oriente”. L’accordo “è uno straordinario risultato” perché “era complicato mettere insieme” tutte le istanze e “ottenere il consenso”, ha detto lo statunitense alla plenaria a Dubai.

Redazione

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