Accertare le ragioni della «grave situazione sanitaria» nel carcere di Carinola, accelerare la campagna vaccinale e rimediare alla carenza di personale: ecco le tre richieste che i vertici dell’Osapp rivolgono al capo dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia. La presa di posizione del sindacato arriva all’indomani della morte di Antonio Maiello, terzo uomo della polizia penitenziaria ucciso dal Covid nel carcere casertano, e nel giorno in cui sette sigle proclamano lo stato di agitazione nei penitenziari campani per protestare contro «le insoddisfacenti risposte avute dall’amministrazione sull’emergenza sanitaria».

Maiello è morto a sole 24 ore di distanza da Giuseppe Matano e qualche giorno più tardi rispetto ad Angelo De Pari. Tutti erano in servizio nel carcere di Carinola e tutti sono stati contagiati e uccisi dal Covid. Al momento, nel carcere casertano, i poliziotti contagiati sono una trentina e a loro si aggiunge una decina di detenuti. Ieri i rappresentanti della polizia hanno incontrato i vertici regionali dell’amministrazione penitenziaria ai quali hanno denunciato «il mancato avvio del piano vaccinale, la sottovalutazione dei rischi da contagio sul luogo di lavoro, il mancato rispetto dei protocolli anti-Covid, lo scarso monitoraggio attraverso i tamponi e la mancata riduzione della popolazione carceraria».

I fatti di Carinola, però, sono la classica punta dell’iceberg. Gli ultimi dati trasmessi dalle sigle sindacali al Dap parlano di 557 poliziotti positivi in tutta Italia: un numero impressionante, tra l’altro aumentato di 26 unità nel giro di una settimana. Tra i contagiati sono 505 gli asintomatici e 52 gli agenti che presentano sintomi da Covid. A loro si aggiungono 46 malati nel personale dell’amministrazione penitenziaria che svolge funzioni centrali. In questo modo, nel comparto, il totale dei malati tocca quota 603. A Rebibbia risultano positivi 17 poliziotti, 13 a Secondigliano, 11 operatori del comparto sicurezza sia a Orvieto che a Torino, altri dieci rispettivamente a Pistoia, Chieti e Favignana. E i detenuti? L’ultimo report comunicato dai sindacati al Dap parla di 401 contagiati, in calo rispetto ai 424 registrati in precedenza, di cui 356 asintomatici. Anche qui a preoccupare sono i focolai.

Primo fra tutti quello di Chieti che fa segnare 52 casi di detenuti malati, seguito da Bollate con 37 e Rebibbia con 31. Insomma, qualora qualcuno l’avesse dimenticato, l’avvio della campagna vaccinale per i detenuti e il personale carcerario non può più attendere. A ricordarlo è Mauro Palma che ha già espresso il proprio cordoglio per la morte degli agenti di Carinola: «Fin dall’inizio del suo manifestarsi – osserva il garante nazionale dei detenuti – abbiamo monitorato il diffondersi dell’epidemia nei penitenziari, chiedendo interventi a tutela dei lavoratori e la diminuzione della densità delle persone all’interno del carcere. Ora bisogna immunizzare tutti coloro che nelle prigioni operano e vivono: non c’è alcuna giustificazione per i ritardi nella protezione degli operatori, assicurata in altri contesti come quello sanitario e dell’istruzione».

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Classe 1987, giornalista professionista, ha cominciato a collaborare con diverse testate giornalistiche quando ancora era iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell'università Federico II di Napoli dove si è successivamente laureato. Per undici anni corrispondente del Mattino dalla penisola sorrentina, ha lavorato anche come addetto stampa e social media manager prima di cominciare, nel 2019, la sua esperienza al Riformista.