Sarebbe un uomo di 33 anni, tedesco, il primo europeo ad aver contratto l’infezione da Coronavirus e ad averla trasmessa. Ad annunciarlo in una lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo sono stati alcuni medici tedeschi: l’uomo aveva febbre alta e aveva manifestato sintomi respiratori già il 24 gennaio, ma le sue condizioni erano migliorate e per questo era potuto tornare al lavoro già tre giorni dopo, il 27 gennaio. Secondo quanto ricostruito dagli autori della lettera, il ‘paziente zero’ aveva partecipato ad un meeting a Monaco di Baviera il 20 e 21 gennaio assieme ad una collega proveniente da Shanghai e che era rimasta in Germania fino al 22, senza alcun sintomo.

La stessa però ha iniziato a sentirsi male durante il volo di ritorno in Cina, dove è poi risultata positiva al tampone per il Covid-19 il 26 gennaio. Il giorno successivo la donna ha informato l’azienda e in Germania sono partiti i testi sui colleghi che l’avevano incontrata durante il soggiorno in Baviera, tra cui il 33enne trovato a sua volta positivo sebbene asintomatico. Il 28 gennaio altri tre colleghi sono risultati positivi ai test per il Coronavirus, che avevano avuti contatti con l’uomo quando era asintomatico.

“È da notare – scrivono gli autori della comunicazione – che l’infezione sembra essere stata trasmessa durante il periodo di incubazione, quando i sintomi erano lievi e non specifici” e aggiungono: “In questo contesto il fatto che il virus sia stato trovato in quantità rilevanti nell’espettorato dell’uomo anche nel suo periodo di convalescenza pone il problema della trasmissibilità del virus anche dopo il termine dei sintomi, sebbene tale carica virale rilevata con il test sia ancora da confermare attraverso una coltura del virus”.

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