Cronaca
Corruzione, imprenditori e sindaco arrestati nel Casertano

Corruzione e falso ideologico in atti pubblici. Sono le accuse che hanno portato all’arresto (ai domiciliari) per il sindaco di Villa Literno (Caserta) Nicola Tamburrino, finito in manette assieme a due imprenditori edili di Villa Literno e all’ex responsabile dell’ufficio tecnico del medesimo Comune, attualmente responsabile dell’ufficio tecnico a Frignano.
I quattro sono stati raggiunti dall’ordinanza di misura cautelare eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
I fatti risalgono al periodo pre e post elettorale per il rinnovo del mandato a sindaco di Villa Literno e riguardano il rilascio del permesso di costruire richiesto dagli imprenditori per la realizzazione di un centro ricettivo-turistico in via delle Dune a Villa Literno. Il sindaco Tamburrino è stato arrestato anche per un’altra vicenda corruttiva riguardante il pagamento di crediti per prestazioni svolte a favore dell’ente comunale da un altro imprenditore, anche lui di Villa Literno, pagamento avvenuto in periodo di dissesto comunale.
IL SECONDO SINDACO INDAGATO – Nell’ambito della stessa inchiesta i riflettori della Procura sono finiti anche sul finanziamento della Regione Campania con fondi europei per la realizzazione dell’appalto di ‘Adeguamento e completamento della rete fognaria – 1 Stralcio funzionale del Comune di Lusciano’. È stata infatti riconosciuta, si legge nella nota del procuratore della Repubblica di Napoli Nord Francesco Greco, “la gravità indiziaria con riferimento ai delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsi ideologici e falso materiale, turbative d’asta e frodi in pubbliche forniture, attribuiti a carico di amministratori, tecnici e degli imprenditori attinti dalla misura cautelare”
In merito alla vicenda del Comune di Luciano, il provvedimento nei confronti dei due imprenditori arrestati riguarda anche l’appalto fognario e conferma, scrive la Procura, “un grande quadro indiziario anche carico del sindaco di Lusciano Nicola Esposito, ad un ex assessore del Comune, nonché a molti tecnici impegnati nella realizzazione dell’opera, quali il responsabile unico del procedimento, i direttori dei lavori, l’ispettore di cantiere, il collaudatore ed i supporti al Rup”.
“Il provvedimento – continua la nota – afferma la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza relativamente ai delitti di turbativa della gara e di falso ideologico, relativamente all’incarico conferito dall’Ente per lo stesso appalto al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione”.
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