L'incredibile proposta di Fdi
Corsi per cecchini a scuola, la proposta di Fazzolari per portare l’America in Italia

L’idea ventilata da Giovanbattista Fazzolari, senatore della Repubblica italiana, attuale Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’attuazione del programma di governo, di introdurre il tirassegno sportivo nelle scuole, insegnando a sparare ai nostri ragazzi, suscita innanzitutto ilarità: il diretto interessato, la cui passione per le armi è notoria, attestata da una lunga serie di testimonianze digitali, nonchè da varie iniziative legislative firmate a suo nome, ha provato a smentire la notizia pubblicata ieri sulla Stampa, affermando che la chiacchierata intercorsa fra lui e il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente Meloni, verteva piuttosto sulla necessità di fornire maggiori risorse alle Forze Armate e alla Polizia di Stato attraverso l’auspicato reclutamento degli atleti che gareggiano come paracadutisti, alpinisti e, per l’appunto, tiratori.
Ormai la frittata era fatta. La dichiarata volontà di addestrare gli adolescenti al poligono affinché possano esercitarsi nel colpire meglio il bersaglio pareva assodata. Inutile spostare il tiro (sic) dagli istituti scolastici alle discipline olimpiche. Del resto, il brodo di coltura dal quale scaturiscono queste suggestioni lo conosciamo bene e sembra quasi incredibile ritrovarlo inalterato a distanza di cento anni, come se nulla fosse accaduto: qual era il famoso motto dei balilla? “Libro e moschetto: fascista perfetto!” Il lupo perde il pelo ma non il vizio. È vero che ogni generazione ricomincia da capo e noi non dobbiamo dare niente per scontato, ma allora, saremmo tentati di aggiungere contenendo l’amarezza, aveva ragione Immanuel Kant? Il legno storto dell’umanità non verrà mai raddrizzato?
Per quanto ridicolo e assurdo possa sembrare anche soltanto il commento di una siffatta convinzione, quella di riportare sulla retta via i nostri giovani educandoli a prendere la mira contro sagome e piattelli, dobbiamo ammettere che questa è la classe politica a cui gli italiani hanno dato il timone del Paese. Tuttavia sarebbe troppo semplice, ancorché fatalmente improduttivo, dopo aver alzato sdegnati i soliti alti lai, rivolgere a chi ha votato tale improbabile classe dirigente, forse senza rendersi conto delle conseguenze che ci sarebbero state, la vecchia e classica battuta: li avete eletti voi, che siete la maggioranza (elettorale), adesso teneteveli. Purtroppo ciò che potrebbe accadere riguarda tutti noi, compreso chi, in ossequio democratico, non può far altro che accettare la minoranza in cui oggi si trova.
Negli Stati Uniti, lo sappiamo, con cadenza impressionante avvengono stragi legate alla liberalizzazione del porto d’armi, il cui uso quanto meno disinvolto affonda le sue radici nella storia degli States: da quella terrificante, che ha ispirato numerose pellicole cinematografiche, della Columbine High School, a Denver, dove nel 1999 due alunni aprirono il fuoco contro compagni e professori, causando la morte di tredici persone e il ferimento di altre ventiquattro, alla più recente accaduta il 23 gennaio alla Richneck Elementary School di Newport News, in Virginia, quando un bambino di sei anni ha ucciso la maestra sparandole al volto con una pistola entrata in aula non si sa come.
Se non vogliamo presto diventare così anche noi, educando gli studenti come futuri cecchini, dobbiamo continuare a segnalare le esternazioni più inquietanti: dai propositi precettistici antipedagogici agli strafalcioni culturali fino agli analfabetismi istituzionali. Il tirassegno dovrebbe restare quello che da sempre fanno i ragazzi quando trasformano la biro in una cerbottana con cui si lanciano la carta appallottolata. Anche perché perfino dalle nostre parti, nonostante l’assoluto divieto di portare le armi a scuola, la strada imboccata sembra già essere quella americana: abbiamo forse dimenticato il quattordicenne che a Rovigo, poche settimane fa, ha colpito la sua professoressa centrandola con una pistola a pallini?
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