Il Movimento 5 Stelle ha presentato sia alla Camera che al Senato una mozione di sfiducia nei confronti dell’esponente di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, ministra del Turismo, rinviata a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui conti di Visibilia Editore. «Metteremo di nuovo il governo con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani – annuncia il leader 5S Giuseppe Conte -. Se pensano di far finta di nulla come al solito si sbagliano di grosso». La mozione ha già incassato l’ok di Avs ed è probabile che anche il Pd la voti. Improbabili invece i voti di Azione e Italia Viva.

A questo punto si attende il rientro in Italia della premier Giorgia Meloni per capire quale sarà il destino dell’imprenditrice e ministra. Secondo quanto filtra dal suo entourage, Santanchè è serena e salda al suo posto, intenta ad organizzare la sua agenda settimanale, che prevede, tra le altre cose, una tappa a Verona Fiere nella giornata di venerdì: «Il processo – ha ripetuto Santanchè ieri – dimostrerà che le accuse contro di me sono infondate, resto al mio posto finché ho la fiducia di Meloni». La parola finale spetterà alla presidente del Consiglio, che potrebbe convocare il ministro a Palazzo Chigi subito dopo il suo ritorno a Roma dagli Usa. Possibile un faccia a faccia entro la settimana, prima dei nuovi appuntamenti internazionali di Meloni, attesa in Arabia Saudita domenica 26 gennaio e in Bahrein lunedì 27. Intanto da Fratelli d’Italia arriva la replica all’iniziativa del M5S.

I 5 Stelle dimenticano la condanna di Appendino

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami ironizza sul “grande tempismo” dei 5 Stelle “nel giorno in cui Chiara Appendino viene condannata a un anno e 5 mesi” al processo di appello bis per i fatti di Piazza San Carlo: «Questa è la coerenza di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle: se sei rinviato a giudizio per contestazioni non legate al tuo mandato, devi dimetterti senza e senza ma, anche se la Costituzione dice che sei innocente fino al terzo grado di giudizio; se sei invece stato condannato in via definitiva per contestazioni legate al tuo mandato, allora puoi tranquillamente rimanere al tuo posto…».

Anche per il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: «L’Appendino è intenta a insultare i suoi avversari politici con un livore che spesso raggiunge punte topiche alla corte della nota ‘zarina’ della sinistra televisiva, di cui è un’opinionista di punta. Chissà se manterrà la stessa spocchia ora che la Corte di assise di appello di Torino ha confermato, per l’ex sindaca del capoluogo, una condanna a un anno cinque mesi e ventitré giorni di reclusione. Peraltro per una vicenda gravissima. Questa condanna dovrebbe indurre a un lungo silenzio chi con arroganza insulta gli altri e non sa giudicare sé stessa. Ma qualcuno ha giudicato lei».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.