Rinvio a giudizio. Questa la decisione della giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Milano, Anna Magelli, sulla ministra del Turismo Daniela Santanchè e altre 16 persone, da oggi ufficialmente imputate in un processo per false comunicazioni sociali in merito al caso Visibilia, una delle società del gruppo fondato dalla Santanchè e dal quale ha dismesso le cariche il 17 dicembre 2021. Accolta la richiesta dei magistrati meneghini Luigi Luzi e Marina Gravina. Coinvolto nel processo che prenderà il via il prossimo 20 marzo anche l’attuale compagno di Santanchè, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, e l’ex Canio Giovanni Mazzaro.

Santanchè “confidava in un esito diverso, ma un po’ ce lo aspettavamo, per questo la decisione ci lascia l’amaro in bocca”. Queste le parole dell’avvocato Nicolò Pelanda che difende la ministra del Turismo. “Siamo pronti a dimostrare la sua estraneità nel corso del processo” aggiunge”.

La decisione del gup è arrivata poco prima delle 12.30 dopo poche ore di camera di consiglio. In mattinata c’è stato invece l’ultimo intervento in aula dei legali difensori e le repliche dei pm. Secondo la ricostruzione accusatoria Santanchè e gli altri 16 imputati avrebbero tratto “un ingiusto profitto” rappresentato dalla “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione”. Così facendo, scrivono ancora i pm nel capo di imputazione, “consapevolmente esponevano nei bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore”.

Dopo l’inchiesta iniziale, che comprendeva 20 indagati, Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione, ha chiesto di patteggiare e due società, ossia Visibilia Editore ed Editrice, hanno concordato una sanzione amministrativa. Il prossimo 29 gennaio la Cassazione sarà invece chiamata a decidere sulla competenza tra Milano e Roma in merito ad un’altra inchiesta della Santanchè con l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dell’Inps per la vicenda della cassa integrazione in Visibilia nel periodo Covid. La ministra dell’esecutivo Meloni è indagata anche per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice.

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