Il 20% delle circa 33milioni di infezioni respiratorie che colpiscono bambini sotto i cinque anni, in un anno nel mondo, è legato al virus respiratorio sinciziale: tre milioni i ricoveri e 100mila i morti ogni anno. Il virus sinciziale respiratorio sta causando una larga epidemia in Italia che sta riempiendo reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali con bimbi affetti da bronchioliti e polmoniti causate dal virus. “Tutti gli anni in autunno arriva il virus respiratorio sinciziale (Rsv) – ha scritto il virologo Roberto Burioni su Twitter – che riempie i reparti di pediatria e costituisce un pericolo non indifferente per i bambini più deboli. Purtroppo contro questo virus (scoperto negli anni ’50) non abbiamo ancora un vaccino efficace”.

Il responsabile del reparto pediatria all’Ospedale Buzzi di Milano Gianvincenzo Zuccotti ha detto a Il Corriere della Sera che “il virus Vrs sta circolando, i reparti e i pronto soccorso sono sotto pressione”. L’aumento esponenziale dei ricoveri si sta verificando negli ospedali di diverse città. Il responsabile della Pediatria emergenza dell’ospedale Bambino Gesù di Roma sottolinea che dagli esami emerge spesso la presenza di più patogeni. Ricoverata anche la figlia di Chiara Ferragni e Fedez, Vittoria, di appena sette mesi. La piccola comunque sta bene, ed è monitorata. “Non sottovalutate questo virus che sta girando perché è una brutta bestia”, ha fatto sapere la madre.

Che cos’è il virus sinciziale

Il virus sinciziale (Respiratory Syncytial Virus) è un agente virale capace di infettare l’apparato respiratorio. È un virus a Rna che non dà immunità completa e per il quale non esiste un vaccino. È stato isolato nel 1956. Principalmente colpisce neonati e bambini nei primi anni di vita. Il virus infetta gli epiteli delle vie aeree e causa la necrosi delle cellule. Il nome deriva dal conglomerato (sincizio) che il patogeno crea nei tessuti di coltura facendo fondere tra loro le cellule.

Come si trasmette il virus sinciziale

Si diffonde da persona a persona, attraverso mucose di naso, bocca e occhi. Quindi tramite le particelle che possono essere emesse tramite tosse e starnuti. Può sopravvivere per brevi periodi su superfici molli come tessuti e mani e per diverse ore su superfici dure.  Le misure del lockdown imposte per la pandemia da coronavirus, osservano gli esperti, hanno bloccato per un anno e mezzo il virus: i bambini non sono stati sottoposti ai patogeni durante le chiusure e sarebbero più vulnerabili. Per la diagnosi non sono necessari di solito esami anche se si possono effettuare esami clinici con campioni di secrezioni nasali che vengono esaminati mediate il test rapido degli antigeni.

Quali sono i sintomi del virus sinciziale

I primi sintomi sono quelli di un semplice raffreddore: starnuti, tosse, mal di gola e febbre. Dal terzo al quinto giorno può cominciare a manifestarsi un distress respiratorio: aumento della frequenza respiratoria, movimento di allargamento delle narici, rientramenti cutanei a livello del torace. Possono verificarsi anche apnea e altri sintomi di una malattia respiratoria. In genere nei neonati provoca forme di apnee e bronchiolite anche gravi, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si manifesta in genere con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse.

Come si cura il virus sinciziale

La maggior parte dei bambini non necessita di ricovero in ospedale, che quindi vengono curati a domicilio con analgesici e liquidi per prevenire la disidratazione. Quelli che vengono ricoverati possono essere trattati con ossigeno, ventilazione non invasiva e liquidi per vena. Il farmaco antivirale ribavirina è raccomandato solo nei bambini che hanno un sistema immunitario gravemente indebolito. Le popolazioni più a rischio sono i bambini cardiopatici o con grave prematurità e problemi del neurosviluppo e gli anziani con comorbidità.

I tassi di mortalità in Italia sono molto bassi tuttavia il virus può sviluppare asma da grandi: in circa il 50% dei casi. Per prevenire il contagio basterebbe osservare quelle semplici regole che la pandemia da coronavirus ha reso quotidiane: lavare le mani, indossare le mascherine, usare fazzoletti monouso, distanziamento fisico.

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