Lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca
Cos’è la “bomba sporca”, l’arma che l’Ucraina potrebbe utilizzare (secondo Mosca) e la accuse reciproche di ‘false flag’
Utilizzare una ‘bomba sporca’ sul proprio territorio per poi accusare la Russia di utilizzare armi di distruzione di massa. Sarebbe questo, secondo Mosca, il piano pensato dalle alte gerarchie dell’esercito di Kiev e, ovviamente, dal presidente Volodymyr Zelensky.
L’accusa è arrivata per bocca del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. che avrebbe fatto cenno a questa ipotetica strategia delle forze armate ucraine nel corso di alcune conversazioni avute domenica 23 ottobre con i suoi omologhi di Francia, Turchia e Regno Unito.
In particolare secondo l’agenzia stampa russa Tass Shoigu ne avrebbe discusso col ministro francese Sebastien Lecornu, al quale il fedelissimo di Vladimir Putin avrebbe espresso preoccupazione per l’andamento del conflitto in corso ormai dallo scorso 24 febbraio in Ucraina “che ha una tendenza costante a un’ulteriore escalation incontrollata”, sottolineando quindi le “possibili provocazioni da parte dell’Ucraina con l’uso di una bomba sporca”.
Per lo Stato Maggiore della Federazione russa Kiev potrebbe utilizzare per costruire l’ordigno “le sostanze radioattive del combustibile nucleare esaurito della centrale nucleare di Chernobyl”
Cos’è una bomba sporca
Per bomba sporca si intende un ordigno che combina esplosivo tradizionale e materiale radioattivo: i suoi effetti sono diversi da una ‘normale’ bomba nucleare perché non dà luogo ad una reazione a catena, non essendo alimentata da materiale fissile come plutonio o uranio arricchito, bensì da ‘semplice’ materiale radioattivo prelevato da altre attrezzature nucleari.
Insomma, l’eventuale esplosione di una bomba sporca non avrebbe gli effetti drammatici di un ordigno nucleare, sia per numero di vittime che per capacità distruttiva. Anche l’impatto ambientale del materiale radioattivo sarebbe più limitato rispetto a quello di una bomba nucleare ‘vera e propria’, potendo diffondere radiazioni in un’area circoscritta.
Secondo la la United States Nuclear Regulatory Research (US.NRC), un’agenzia indipendente del governo statunitense, nella maggior parte dei casi non produrrebbe abbastanza materiale radioattivo da provocare la morte delle persone o causare gravi problemi di salute.
Le smentite di Kiev e la reazione occidentale
Alle parole di Shoigu è arrivata l’immediata reazione e smentita da parte di Kiev. Per il presidente Volodymyr Zelensky “se la Russia chiama e dice che l’Ucraina starebbe preparando qualcosa, questo significa solo una cosa: che la Russia l’ha già preparata. Credo che il mondo debba reagire il più duramente possibile”.
Le accuse sono sostanziali bugie anche per il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha smentito ogni ipotesi di utilizzare un simile ordigno da parte di Kiev dopo un colloquio col suo omologo statunitense, il segretario di Stato Antony Blinken: “Entrambi – si legge in un tweet di Kuleba – abbiamo convenuto che la campagna di disinformazione della ‘bomba sporca’ della Russia potrebbe mirare a creare un pretesto per un’operazione sotto falsa bandiera. Abbiamo anche discusso di ulteriori misure pratiche per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina. Il segretario ha affermato che gli Stati Uniti non risparmiano sforzi a tal fine”.
I spoke to @SecBlinken. We both agreed Russia’s ‘dirty bomb’ disinformation campaign might be aimed at creating a pretext for a false flag operation. We also discussed further practical steps to boost Ukraine’s air defense. Secretary affirmed the US spares no effort to this end.
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) October 23, 2022
Kuleba, ha anche chiesto al capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi di inviare esperti negli impianti nucleari ucraini per smentire le affermazioni russe: “Non abbiamo nulla da nascondere“, ha sottolineato il ministro degli Esteri di Kiev. Il capo dell’Aiea, da parte sua, ha accettato di “inviare urgentemente esperti nelle strutture in Ucraina”.
Ma sulle parole di Shoigu sono intervenuti con una nota congiunta anche i ministri degli Esteri francese, britannico e americano, che hanno respinto le “accuse palesemente false della Russia” spiegando che “nessuno si lascerebbe ingannare” se Mosca utilizzasse il pretesto dell’uso da parte di Kiev di una “bomba sporca” per intensificare gli attacchi.
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