La storia a lieto fine
Cosenza, la piccola Sofia torna a casa dopo il rapimento. Chi sono Rosa Vespa e Acqua Moses, la mamma: “Mai visti prima”

Entrerà per la prima volta nella sua nuova casa. Ha lasciato l’ospedale per iniziare la sua vita assieme alla sua vera famiglia la piccola Sofia, la neonata rapita in ospedale a Cosenza dopo essere stata messa alla luce appena 24 ore ore prima. “Tutto a posto. Vogliamo solo riposare. Grazie a tutte le forze dell’ordine, ai cittadini, all’équipe medica del ‘Sacro Cuore’. Mi sto riprendendo”, sono state le parole della madre, Valeria Chiappetta all’uscita dalla clinica del ‘Sacro Cuore‘, da cui è stata appena dimessa, assieme a lei anche il neo papà Federico Cavoto, accompagnato da uno dei proprietari della clinica, Saverio Greco.
Il rapimento della piccola Sofia
La piccola Sofia era stata rapita da una coppia per alcune ore nel pomeriggio di martedì scorso e poi riconsegnata alla famiglia dalla Polizia. L’episodio, sconcertante è accaduto nel tardo pomeriggio di martedì 21 gennaio quando, intorno alle 18.30, le telecamere interne della clinica privata aveva ripreso una donna con il volto parzialmente coperto da una mascherina intenta a portare via la neonata, grazie all’aiuto del compagno. La donna si era introdotta nel reparto di ginecologia della clinica, fingendosi un’infermiera e chiedendo alla nonna di consegnarle la neonata, fortunatamente ritrovata grazie alle indagini della Polizia poco dopo le 21 all’interno di una vettura bloccata dalle forze dell’ordine, presso l’abitazione dei rapitori avevano notati festeggiamenti in corso per la nascita di un bambino, con tanto di banchetto. All’uscita dalla clinica, Valeria Chiappetta ha confermato di non aver mai visto prima d’ora Rosa Vespa.
Chi sono Rosa e Acqua, i rapitori di Sofia
Un piano messo in atto e studiato fin nei minimi particolari, quello dei due rapitori della piccola Sofia, che avevano simulato una gravidanza e fatto credere ai loro familiari che quella neonata fosse effettivamente loro. Si chiamano Rosa Vespa, 52 anni e Acqua Moses, 53 (lei italiana e lui senegalese), e alle autorità avrebbero recentemente raccontato un’altra versione dei fatti, quella della perdita di un loro figlio poche settimane fa. Un maschietto chiamato Ansel un dolore che li avrebbe spinti al folle gesto.
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