Si entra nel vivo, a partire da un ciclo di audizioni, nella discussione del decreto legge (anti-rave, rinvio dell’entrata in vigore della riforma del processo penale, ergastolo ostativo, covid) varato dal Governo il 31 ottobre e che bisogna convertire in legge entro la fine dell’anno. Oggi alle 11 verrà incardinato in commissione Giustizia al Senato. Relatrice del provvedimento sarà la presidente della commissione Giulia Bongiorno, esponente della Lega.

Per il Governo a seguire i lavori del dl in commissione sarà un altro membro del Carroccio Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia ed ex presidente proprio della II commissione a Palazzo Madama, e non il vice ministro Sisto come emerso all’inizio. “Questo testo colma un vuoto legislativo. Quindi molte critiche sono infondate, ma lo miglioreremo. Ci saranno degli interventi di natura tecnica per perfezionarlo senza stravolgerlo”: così ha detto ieri Bongiorno. Sul fatto se sarà anche il Governo a presentare delle modifiche ancora non si sa nulla. “Prima cominciamo con le audizioni – ha osservato sempre la responsabile giustizia della Lega– poi si entrerà nel merito. L’unica certezza al momento è che questo testo, contenendo questioni di estrema delicatezza come l’ergastolo ostativo, la norma contro i rave party e gli obblighi vaccinali, avrà tutta l’attenzione che merita”.

Le audizioni dovrebbero cominciare domani o all’inizio della prossima settimana. Forza Italia chiederà di sentire Vittorio Manes, avvocato e professore ordinario di Diritto penale all’Università di Bologna, e il presidente dell’Unione Camere Penali, Gian Domenico Caiazza. Il Partito democratico invece ha indicato Gian Luigi Gatta, consigliere della ex Ministra Cartabia, e il costituzionalista Francesco Clementi. Mentre Azione-Italia Viva hanno fatto tre nomi: il professor Giorgio Spangher, Emerito di Diritto Processuale Penale dell’Università La Sapienza di Roma, l’avvocato Michele Passione del Foro di Firenze, e il professor Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone.

Il Movimento Cinque Stelle invece ha fatto i seguenti nomi: Piergiorgio Morosini, sostituto procuratore generale in Cassazione, Marco Patarnello, magistrato di sorveglianza a Roma, Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, e l’Anm. Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra chiederà di sentire: Antigone, Luigi Manconi, Presidente dell’Associazione A Buon diritto, Amnesty, l’avvocato Fabio Anselmo, e il garante dei detenuti della regione Lazio Stefano Anastasia. Sempre da Forza Italia, ma su un’altra questione, quella dei suicidi in carcere, si è espresso ieri Pierantonio Zanettin, capogruppo in Commissione Giustizia a Palazzo Madama: “Continua lo stillicidio di suicidi in carcere. Quest’anno è già stato raggiunto il numero record di 78 casi. Un Paese civile non può accettare questa triste contabilità. Sono necessari interventi urgenti per invertire questo trend agghiacciante”.