Negli anni nemmeno la Mondadori di Silvio Berlusconi, impegnato in un duro conflitto con la magistratura che dura ancora oggi, accettò di tradurre il libro The Italian guillotine, scritto da Stanton H. Burnett e Luca Mantovani e uscito negli Stati Uniti. La lacuna è stata colmata solo adesso da Aracne edizioni: 345 pagine, 18 euro. «Da libero cittadino trovo intollerabile che i miei connazionali vengano privati del diritto di conoscere riflessioni riguardanti l’Italia, indipendentemente dal loro contenuto e da chiunque le abbia formulate» scrive Marco Gervasoni nella prefazione. E il problema è proprio questo. Per oltre 20 anni l’opinione pubblica è stata privata della conoscenza di una riflessione molto critica su una importante operazione politico-giudiziaria.

Questo sia chiaro comunque la si pensi. Chi scrive queste poche righe non crede che Mani pulite fu un colpo di Stato, ma semplicemente la vicenda di una magistratura che andò all’incasso del credito acquisito anni prima, quando tolse le castagne dal fuoco per conto della politica, risolvendo la questione della sovversione interna. Le carcerazioni preventive al fine di ottenere confessioni, ma soprattutto le chiamate di correo, i due pesi e le due misure dell’indagine sono però un fatto ormai acclarato, anche se all’epoca fummo in pochi a parlarne e a scriverne. Fummo additati come “amici dei ladri”.

La corruzione c’era e anche prima del 1992, ma le procure, in testa quella di Milano, facevano finta di non vederla. Perché evidentemente non era ancora il momento. L’ora X scattò nel momento in cui la politica si indebolì e le toghe le saltarono al collo gridando “adesso comandiamo noi”. E comandano ancora adesso. Basta vedere come la categoria sta chiudendo la vicenda del CSM con il capro espiatorio Luca Palamara. Lui avrebbe fatto tutto da solo, contribuendo però per esempio alla nomina di 84 colleghi al vertice di uffici giudiziari. Sono 84 complici tutti assolti in via preventiva, perché se no si rompe il giocattolo. ”La ghigliottina italiana” è assolutamente da leggere. Vale per chi c’era allora e per chi non c’era. Per cercare di trarne utili lezioni per il futuro.