È morto oggi pomeriggio, al termine di una lunga malattia, l’attore Ivano Marescotti. Aveva 77 anni, era originario di Villanova di Bagnacavallo in Romagna. Protagonista di una carriera longeva, ricchissima di titoli, cominciata in modo piuttosto non convenzionale, Marescotti si era ritirato nel 2022 dalle scene per dedicarsi all’insegnamento. Lascia la moglie Erika Leonelli, su ex allieva sposata in rito civile nel 2022, e la figlia Iliade nata nel 2003 nata dal matrimonio precedente. L’attore era da qualche giorno ricoverato all’ospedale civile di Ravenna a causa di un peggioramento improvviso della malattia.

Marescotti si era diplomato al liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna. Per dieci anni aveva lavorato all’ufficio urbanistica del Comune di Ravenna, ormai trentenne si era lanciato con coraggio nel mondo del teatro e del cinema. Ha lavorato a teatro con Leo De Bernardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi. Ha lavorato al cinema in tantissime commedie, oltre 130 titoli in tutta la sua ricca carriera. Sul grande schermo aveva esordito con una piccola parte nel film La cintura. Tra i ruoli che ha ricoperto quello del dottor Randazzo in Johnny Stecchino di Roberto Benigni, quello del padre di Alex in Jack Frusciante è uscito dal gruppo tratto dall’omonimo romanzo cult di Enrico Brizzi, quello del padre leghista della protagonista nel film Cado dalle nubi di Checco Zalone.

Marescotti aveva maturato esperienza anche in campo internazionale con le parti ne Il talento di Mr Ripley di Anthony Minghella, in Hannibal di Ridley Scott e in King Arthur di Antoine Fuqua. Dopo il ritiro aveva coondotto un anno didattico sperimentale con le Cento ore con Marescotti nel 2016, sei edizioni di Tam-Teato Accademia Marescotti, organizzate in collaborazione con il Circolo degli attori di Ravenna.

“Non solo iniziata per caso, ma pure molto in ritardo! Finito il liceo artistico, mi ero iscritto alla facoltà di Architettura, poi vengo assunto come impiegato nell’ufficio di Urbanistica nel Comune di Ravenna, mi occupavo del piano regolatore, un lavoro che ho svolto fino all’età di 35 anni – aveva raccontato in un’intervista a Il Corriere della Sera – Nel 1981, un mio amico mi propone di sostituirlo in uno spettacolo e mi chiedo ancora perché avesse pensato proprio a me, dato che non avevo alcuna esperienza scenica. Senza arte, né parte, senza conoscere il mestiere dell’attore, ho deciso di licenziarmi e di accettare questa avventura che, all’inizio, si prospettava come una occasione unica in tutti i sensi. Abbandonavo il certo per l’incerto assoluto, non sapevo dove sarei finito e non potrei consigliare a nessuno di compiere una scelta del genere, così radicale

L’attore aveva anche svolto un lavoro di recupero del romagnolo, era molto legato alla tradizione, e scritto l’autobiogradia Fatti Veri. Aveva vissuto anche la tragedia della perdita di un figlio, Mattia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.