È una bruttissima campagna elettorale. Dura. Faziosa. Dominata dagli arroganti e dall’arroganza. L’assenza di programmi non è quello che mi preoccupa di più o la difficoltà a vedere le differenze fra gli schieramenti, perché poi le campagne elettorali spesso sono così e spesso la scelta non è tanto sul programma ma sui gruppi dirigenti dei vari partiti.

I programmi contano ma non sono mai stati quelli che hanno sconvolto le campagne elettorali. Mi colpisce la violenza della campagna elettorale e l’arroganza di molti, che sono poi quelli che si vedono di più. Sono quelli che in questo momento sono i protagonisti.

Oggi ho visto dei titoli di giornale che sono impressionanti. Libero titola “La sinistra fa schifo” a tutta pagina. Finita la campagna elettorale. Difficile trovare dei giornali che cerchino di capire e analizzare dal punto di vista politologico quello che sta succedendo. Poi ciascuno può dare un’interpretazione diversa, questo è normale. Invece no, i giornali sono dentro la campagna elettorale con il coltello fra i denti e anche senza quell’eleganza che talvolta possono avere i partiti politici.

Anche i partiti politici vanno giù a bastonate. Da una parte c’è Salvini che va a Lampedusa. Ma cosa va a fare a Lampedusa? Possibile che appena si avvicina la campagna elettorale Salvini debba incominciare a gridare “Picchiamo i migranti”. Oltretutto, il suo partito non è più su queste posizioni. C’è una parte della Lega che sa benissimo che dei migranti abbiamo bisogno perché la popolazione in Italia sta crollando. C’è un allarme di tutti gli istituti demografici che dicono fra quattro o cinque anni avremo perso sino a 6 milioni di abitanti con un contraccolpo economico fortissimo. L’immigrazione e l’accoglienza devono essere organizzati. Questo lo sa benissimo Salvini ma non ha altre idee se non andare a Lampedusa.

Questa è propaganda anni Quaranta-Cinquanta. Anche nel 1948 si è votato con botte da orbi ma tra due colossi che si contendevano il governo del Paese, la Democrazia Cristiana di De Gasperi e il blocco social-comunista di Togliatti-Nenni. Era un po’ un’altra cosa.

Qui c’è Calenda del quale non conosciamo bene le sue posizioni di destra benché meno di quelle di sinistra. Non possiamo dire che Calenda sia uno di sinistra. La sinistra in Italia ha delle tradizioni abbastanza ricche, grandi intellettuali, grandi dirigenti politici. Calenda come ‘il capo della sinistra’? Dice “Quello me lo levi, quello fuori, questa posizione a me non va bene”. Scusa Calenda ma nei sondaggi hai il 3 per cento e comandi? Decidi te che cos’è la sinistra italiana? Ovvero, un moderato, un conservatore, un uomo che starebbe in un normale schieramento politico di destra. Non è molto esperto di politica. Non ci capisce molto. Ha cominciato tardi. Eppure, fa l’arrogante. Dice: “Qui si rompe tutto”. Su quale base saresti il capo della sinistra?

Devo dire che il meno arrogante di tutti è Renzi. Gli hanno detto che doveva andare fuori perché antipatico, Non per altri motivi. Renzi allora è andato via. Ha preso posizioni centriste. Italia Viva è infatti l’unico partito centrista che c’è. Quantomeno, Renzi non insulta nessuno. Non insulta nemmeno quelli che l’hanno buttato fuori. È fra i pochissimi.

Poi c’è un altro pezzo di sinistra che pensa di fare campagna elettorale dimostrando che Meloni è fascista. Ma la Meloni non è fascista. È una politica molto abile, di destra, che non credo abbia le carte in regola per governare. È una politica molto brava ma non ha affatto le caratteristiche della statista. Poi mi smentirà. Ma non è fascista.

Ci sono dei fascisti in Italia? Si, un po’ quelli dei 5 Stelle ma non mi sembrano molto preoccupanti. In generale, non si può fare una campagna dicendo “Qui ci sono i fascisti. Qui ci sono i migranti”. È una campagna dove c’è Calenda. C’è Fratoianni. E poi quegli altri che titolano “La sinistra fa schifo”. Se si fa così non si va molto lontano.

La mia speranza non è quella di avere una buona campagna elettorale. Sarà pessima. È di avere un post campagna elettorale perché l’Italia con Draghi non stava andando male. Economicamente stava andando bene, anche civilmente stava piuttosto bene, smettendo di accapigliarci sui migranti.

Oltre queste elezioni con un sistema elettorale che spinge all’arroganza e alla violenza, ci sarà una maggioranza e un Parlamento dove credo ci saranno consistenti forze moderate ed effettivamente centriste. Allora è anche possibile che si farà un buon governo.

Vi dico la verità: sono convinto che il prossimo presidente del Consiglio sarà Draghi.

Piero Sansonetti

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