Nel “Si&No” del Riformista spazio alle elezioni suppletive in programma a Monza e in Brianza il 22 e 23 ottobre quando si voterà per il locale collegio al Senato, rimasto vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. “Galliani al posto di Berlusconi?” la domanda al centro del confronto. Favorevole Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia secondo cui l’attuale dirigente del Monza calcio (creatura di Berlusconi) “sarebbe un valore aggiunto nel partito azzurro”. Contrario Riccardo Magi, segretario e deputato di +Europa che lancia Marco Cappato: “Ha lottato per conquistare diritti e libertà per tutti gli italiani”. 

Qui il commento di Riccardo Magi:

L’elezione del Senatore di Monza e Brianza che si terrà nelle giornate di domenica 22 e lunedì 23 ottobre, quindi la scelta tra Marco Cappato e Adriano Galliani, non rappresenta soltanto la mera occasione di esprimere una preferenza tra partiti in competizione, per almeno due ordini di ragioni. Anzitutto per una volta gli elettori sono chiamati ad esprimersi in maniera netta per un candidato, quindi per una persona, per la sua storia, per il suo impegno civile nelle lotte politiche e nella società, in virtù di un meccanismo elettorale che è molto semplice. Questa volta si ha l’occasione di poter scegliere direttamente la persona Marco Cappato, e quindi di farsi rappresentare in Parlamento da una figura politica di cui si sa in maniera chiara in cosa crede, per cosa è disposto a lottare e come lo abbia già fatto. Si sa, infatti, tutto quello che Marco ha fatto per conquistare, passo dopo passo, diritti e libertà per tutte le italiane e gli italiani. Sul diritto di morire con dignità ma anche di vivere con le iniziative per il superamento della legge 40 e sulla gestazione per altri, per il suicidio assistito e per l’eutanasia legale, con le sue iniziative sul testamento biologico, sempre interpretando le aspettative di una parte degli italiani che è maggioritaria nel Paese.

Questa scelta è possibile anche grazie a un sistema maggioritario puro, che ricorda il modello Westminster, direbbero i politologi. Un sistema all’inglese, insomma, che – per farla semplice – centralizza il confronto elettorale più sui candidati che sui partiti. Chi, tra Galliani e Cappato, sarebbe più utile una volta eletto in Senato, hanno occasione di chiedersi i cittadini di Monza e Brianza. Si tratta di un sistema elettorale, quindi, chiaro e trasparente, che non traviserà né tradirà la volontà espressa dai cittadini con strane formule elettorali come quelle vigenti in Italia negli ultimi anni.
Vi è poi una seconda ragione per cui l’elezione suppletiva è ancor più carica di significato delle altre. I due candidati favoriti in questo caso non sono soltanto molto diversi nella posizione politica che esprimono rispetto al Governo Meloni, al futuro dell’Unione Europea, del lavoro, alla politica economica. Nel loro confronto Galliani e Cappato incarnano due visioni contrapposte della società, rappresentano il conflitto di cui c’è bisogno in una democrazia malata come quella italiana. A differenza di quello che avviene quotidianamente in Parlamento e nel Paese, dove la politica è stata tristemente ridotta a telenovela, con grave responsabilità dei partiti e dei loro “capi”, questo confronto tiene al centro quella che per noi di +Europa è la principale frattura politica nelle democrazie occidentali. Può risultare banale, ma oggi più che mai lo scontro centrale è quello tra conservazione e progresso. Al netto del significato ideologico delle due parole. Tra passato e futuro. Tra difesa dello status quo, tutela dei privilegi, delle corporazioni, da un lato, e autentico riformismo, ma a tutto tondo, dall’altro. E se si tratta di uno scontro che emerge con veemenza quando si tratta di discutere di economia, di lavoro, di diritti individuali, di equità generazionale, di giustizia o di ambiente, la frattura tra conservatori e progressisti è ancora più dirompente quando si tratta di Democrazia.

L’impegno di Marco Cappato per aprire la democrazia alle istanze della società, per rivitalizzarla, con noi di +Europa, attraverso lo strumento referendario e il metodo della nonviolenza, rappresenta tutta la determinazione, il coraggio e l’ottimismo con cui continuiamo a guardare al futuro. A fronte di una gravissima crisi del sistema democratico, del Parlamento, dei partiti, dei corpi intermedi di rappresentanza, la questione della Democrazia va tenuta al centro del dibattito politico. Chi, meglio di Marco, può aiutarci a riformarla?