A colloquio con Maria Claudia Lopez
Elezioni Venezuala, la sfida tra Edmundo González Urrutia e Nicolás Maduro: il sogno è la fine di 25 anni di chavismo “regime criminale”

Oggi, domenica 28 luglio, si terranno le elezioni presidenziali in Venezuela. Da molti è considerata una tornata elettorale storica perché, secondo i sondaggi più autorevoli, Edmundo González Urrutia, il candidato della coalizione Plataforma Unitaria Democratica, con il 59% dei consensi ha la possibilità concreta di battere Nicolás Maduro, fermo al 31%, e porre fine a 25 anni di chavismo. Durante la campagna elettorale si sono registrati diversi atti intimidatori, violenze e incarcerazioni. Atti che però non hanno tolto l’entusiasmo di quelle persone che auspicano un cambiamento per il Paese sudamericano, in patria e all’estero.
Ne abbiamo parlato con Maria Claudia Lopez, Direttrice nazionale del Comitato ConVzla in Italia, responsabile della campagna per le elezioni in Venezuela e rappresentante nazionale di Maria Corina Machado, leader dell’opposizione anti-chavista.
Quanto è numerosa la comunità venezuelana in Italia e che come ha vissuto questa campagna elettorale?
«La quantificazione della comunità venezuelana in Italia è molto difficile da calcolare, poiché la maggior parte di noi possiede doppia nazionalità e quindi ha fatto ingresso sul territorio nazionale con passaporto italiano. Tuttavia, attraverso stime indirette, siamo in grado di indicarne in duecentomila circa l’effettiva consistenza. Di fronte a questo importante appuntamento elettorale, dopo un’iniziale apatia, i miei connazionali hanno ritrovato l’entusiasmo e la speranza nella lotta per la riconquista della libertà e la consapevolezza di poter incidere sul cambiamento».
Da diverse parti del mondo sono giunte notizie di difficoltà a registrarsi presso le rappresentanze diplomatiche per partecipare al voto di domenica. Qual è la situazione in Italia?
«L’aggiornamento del Registro Elettorale (REP) dei venezuelani all’estero è stato ostacolato o impedito quasi nella sua totalità. Arbitrariamente i consolati hanno richiesto documentazioni aggiuntive non previste dalla legge di difficile reperimento. Oltretutto gli sportelli consolari per il REP sono rimasti aperti capziosamente solo una o due settimane scarse e con mezzi inadeguati per espletare il processo di registrazione, impedendo a più di 6 milioni di venezuelani all’estero di partecipare alle elezioni. In Italia, saranno circa tre mila i votanti distribuiti tra i tre consolati di Milano, Roma, Milano e Napoli».
In Venezuela Machado ha chiesto ai suoi sostenitori di presidiare i seggi elettorali per evitare brogli. Lei, che voterà a Roma, teme che possano verificarsi delle irregolarità anche qui?
«Tuttavia, abbiamo la speranza e la fiducia che questo processo elettorale si possa svolgere nel rispetto delle normative e della regolamentazione contemplata nella costituzione venezuelana. Qualora questa cosa non si verifichi siamo preparati e pronti a far fronte a qualsiasi tipo di irregolarità e a far valer la volontà degli elettori».
Che significato avrebbe la vittoria della Piattaforma Unitaria Democratica per il Venezuela?
«Veniamo da 25 anni di un regime totalitario in cui non c’è separazione tra i poteri e vengono calpestati tutti i diritti. Un paese tra i più ricchi al mondo in risorse naturali che è stato ridotto in miseria, nella quasi totale assenza di beni e servizi essenziali. La vittoria dell’opposizione rappresenterebbe la fine di un regime criminale e l’inizio di una transizione democratica, attraverso la realizzazione della proposta della leader Maria Corina Machado, nella quale si riconoscono oltre il 93% dei venezuelani. “VENEZUELA TIERRA DE GRACIA” ».
Considerate le distanze ideologiche tra le varie formazioni che compongono la coalizione antichavista, quali sono la priorità della Piattaforma Unitaria qualora vincesse le elezioni?
«La priorità della coalizione è il comune obiettivo di uscire da un regime totalitario e il ripristino di un governo democratico, nel quale possano trovare il loro spazio dialettico le diverse ideologie politiche e i diversi punti di vista. le differenze ideologiche. Un Paese nel quale tutti i venezuelani abbiamo la possibilità di scegliere la propria rappresentanza in un’ampia offerta elettorale e possano vivere una politica di confronto e non di scontro».
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