Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Evidentemente la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, non comprende appieno il significato del sionismo. Ha dichiarato di essere rimasta colpita da uno striscione che la definiva, insieme al sindaco Lepore,servi del sionismo”, affermando che è doloroso vedere tale parola associata ai loro nomi, dato che si schierano a favore del popolo palestinese e della pace.

Desidero far notare alla vicesindaca che il tanto vituperato sionismo è una dottrina simile al nostro Risorgimento, basata sul diritto del popolo ebraico ad avere una patria. Israele è stato fondato grazie al contributo fondamentale del sionismo socialista, e questa dottrina non è in contrapposizione alla soluzione pacifica dei due Stati per i due popoli. L’affrettarsi a distaccarsi da questo termine rivela una scarsa comprensione dei fatti e un approccio unilaterale alla complessità del conflitto.

È opportuno chiedere al sindaco Lepore se avvalora le dichiarazioni della sua vice, ricordandogli che prendere le distanze dal sionismo significa negare il diritto all’esistenza stessa di Israele. È evidente che esprimere una legittima critica nei confronti dei governi israeliani è assolutamente giustificato, ma non si può certo considerare il sionismo una parolaccia da cui distaccarsi.

Daniele Nahum

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