L’oggetto della mail recita: “Cosa hai fatto la scorsa settimana?”. Il testo chiede cortesemente di rispondere “descrivendo i propri compiti” e di mettere in copia il proprio manager “entro le ore 11 di lunedì”. E prega di “Non mandare link, allegati o un altro tipo di informazioni sensibili”. Sono le famose email di Elon Musk, determinato in ossequio ai suoi compiti governativi a rivoluzionare l’efficienza della pubblica amministrazione americana. Niente di nuovo, lo fa già nelle sue aziende: d’altronde bisogna conoscere i propri dipendenti prima di licenziarli e sostituirli con impiegati modello e più produttivi.

Le mail di Elon Musk arrivano ai dipendenti italiani

Il caso però non si limita solo all’America, e come riporta il Messaggero coinvolge anche il nostro Paese. Le e-mail dal Doge infatti – il Dipartimento per l’efficienza del governo USA – sono arrivate anche alla Base militare americana di Aviano (Pordenone) coinvolgendo persino i dipendenti italiani dell’area commerciale, i vigili del fuoco e il personale scolastico. Tutti sono stati minacciati di licenziamento “in caso di mancata risposta”

Una richiesta che ha scatenato la reazione immediata dei sindacati, che hanno chiesto chiarimenti a livello nazionale. Una mail che ha sconvolto i dipendenti, non rientranti di fatto nel personale governativo americano e regolati dal diritto italiano. Nel frattempo qualche risposta sarebbe già stata inviata e i rappresentanti di entrambe le sigle sindacali presenti alla Base Usaf di Aviano, così come tutti quelli delle Basi Usa in Italia, si sono rivolti ai vertici e ai massimi organismi di riferimento, come la Jcpc (Joint Civilian Personnel Commettee-Italy), l’organo ufficiale per le questioni di carattere nazionale. “Una volta ottenuta la risposta, valuteremo come muoverci”, ha fatto sapere il coordinatore sindacale della Base per Fisascat-Cisl, Roberto Del Savio.

Redazione

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