Dovete scusarmi se la prendo da lontano ma vorrei fare eccezione in un’epoca in cui tutti parlano senza sapere di cosa parlano. Parto dalla Bibbia Genesi 10: “Giosuè in quel giorno conquistò Makkeda: passò a fil di spada la città ed il suo re, li votò allo sterminio, con ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il Re di Gerico”. Stessa sorte subirono tutti i regni conquistati dagli Israeliani: Giosuè 10: 32-33 Dio diede la sua approvazione affinché Giosuè uccidesse ogni uomo, donna e bambino della città di Lachis. Con la spada”. Ma dopo la Bibbia è venuto il Vangelo, con la predicazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, ed alla luce del Vangelo la Chiesa non ha cancellato la Bibbia ma l’ha reinterpretata.

Il paragone post Ventotene

In questi giorni di feroce polemica su Ventotene mi è venuto spontaneo il paragone, nel momento in cui si è voluto far passare Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni – al confino nel 1941 in quell’isola, mentre Hitler sembrava essere il padrone della futura Europa – come oscurantisti ispiratori di un regime totalitario.
Tralascio il fatto che nel 1941 il Manifesto di Ventotene denunciava profeticamente il totalitarismo comunista, prendendone nettamente le distanze, perché voglio invece sottolineare la parte su cui più imperversa la polemica, laddove si trova scritto che “la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”. Ebbene nella polemica di questi giorni alcuni disinformati o ben informati mistificatori hanno diffuso soltanto la prima parte della frase, ovvero “la proprietà privata deve essere abolita”. Punto.

L’esempio della Costituzione

La Costituzione italiana del 1948, firmata da De Gasperi e attualmente in vigore, prevede all’art 48 che “la proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale”. Proprietà privata (art 47) che è “riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”. Per non parlare dell’art 44 Cost che stabilisce che “la legge pone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostruzione delle unità produttive, aiuta la piccola e la media proprietà”. Ai principi seguirono i fatti perché nel 1950 venne varata da Alcide De Gasperi, con ministri dell’Agricoltura come Antonio Segni e Amintore Fanfani, una imponente riforma agraria recentemente celebrata nel documentato saggio di Nunzio Primavera “La terra restituita ai contadini. La più grande redistribuzione di ricchezza mai avvenuta in Italia”

L’idea di una difesa comune

E mentre questo avveniva in Italia, Alcide De Gasperi, avente come consulente proprio Altiero Spinelli, lanciava in Europa insieme al tedesco Konrad Adenauer ed al francese Robert Schuman l’idea di un esercito e una difesa comune. Purtroppo il progetto allora fallì ma è tornato oggi di prepotente attualità dopo l’aggressione russa all’Ucraina.
Davanti alla minaccia alla nostra libertà ed alla nostra democrazia è davvero anacronistico parlare ancora di nazioni con la “n” maiuscola, ma bisogna assolutamente riprendere il progetto di quei tre grandi leader democratici cristiani senza demonizzare chi, come Altiero spinelli ed i suoi compagni di confino, aveva visto già nel 1941 la possibilità di realizzarlo.

Carlo Giovanardi

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